Allarme sicurezza per la linea metro C. All’esterno delle 15 stazioni stazioni non sono state installati sistemi di videosorveglianza, mentre le insegne appese sono poco comprensibili e piuttosto confusionarie, non sono stati ideati servizi per il cittadino, per non parlare della quantità di malfattori e di tossicodipendenti che circolano liberamente nei pressi delle stesse, abbandonando talvolta numerosissime siringhe, pericolose per i passanti. L’allarme era già partito agli inizi dello scorso ottobre, segnalato dal giornale “Il Tempo“, per volere del Sindaco di Roma Ignazio Marino, che aveva ordinato di effettuare controlli, sia nell’arco della giornata che in quello della nottata, per tutte le 15 stazioni della linea metro C, che partono da Pantano – Montecomprati fino al Parco di Centocelle. L’esito di questi controlli è stato inviato, i primi di febbraio di quest’anno, da Rossella Matarazzo alle autorità amministrative e politiche competenti, ovvero in primis al Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, agli amministratori dell’Atac e ai dipartimenti comunali. Uno degli argomenti maggiormente trattati, riguardano i sottopassaggi di queste stazioni, in particolare nelle Stazioni di Torre Angela, con le uscite di via Toraldo e di via Boldu, Torre Gaia, Grotte Celoni e Borghesiana, Due Leoni, dove questi si presentano quasi completamente bui, per la mancanza di lampioni funzionanti, sono divenuti piccole discariche di rifiuti, veri e propri rifugi appunto, per tossicodipendenti, senza tetto e malviventi.
Sottopassaggi vietati alla circolazione pedonale – Purtroppo risultano anche rischiosi gli attraversamenti superficiali pedonali, come a via Casilina, dove le auto sfrecciano da una parte all’altra, senza ricevere disposizioni da parte dei semafori, in quanto non sono neanche presenti, rendendo difficoltoso, se non impossibile, il passaggio dei pedoni. I disagi non finiscono qui. Alla Stazione di Terrenova, infatti, le porte dell’uscita di sicurezza portano in un’area, recintata, senza via di uscita ed entrata, per gli eventuali vigili del fuoco o per gli ipotetici soccorsi che potrebbero intervenire, bloccando interamente il passaggio, ad eccetto dei malviventi probabilmente, come per la Stazione dei Giardinetti, dove l’area privata sita sul lato sinistro dell’entrata, non è recintata in questo caso, permettendo così l’accesso di “impostori” direttamente fino ai binari. A tal proposito, sono stati trovati senza tetto che abitano all’interno della stazione, entrati attraverso “la porta di sicurezza”, che si può aprire anche dall’esterno. Altra problematica di questa nuova stazione è che non viene segnalata da nessuna indicazione all’esterno, come invece avviene per le metro A e B, ovvero non viene indicato neanche che ci sia una metro o il nome stesso della stazione. Riscontrato ciò a Torre Maura, in via Casilina, dove oltre la mancanza di impianti di semafori, si accompagna l’assenza delle segnaletiche, lasciando i passanti ignari del luogo dove si trovino. Inoltre, anche qui prevale scarsa sicurezza, dovuta altresì a infiltrazioni che provocano ristagni, proprio all’entrata della stazione. Situazione analoga si riscontra in via Tuberose, che dovrebbe designare l’accesso al quartiere di Torre Maura, dove si trova il capolinea, però il Campidoglio ha omesso l’apertura della strada stessa, per dimenticanza, ovviamente non si trovano neanche qui segnaletiche. Ad apprezzare e non denigrare con giudizi queste stazioni, sono sicuramente i tossicodipendenti, che proseguono indisturbati, tra le aiuole, la loro “attività di siringhe”, che poi lasceranno incustodite in mezzo alla strada, davanti ai passanti che vi circolano. Marco De Carolis, Primo Cittadino del comune di Monte Compatri, è stato il primo ad aver sollevato la questione mancanza di sicurezza di queste stazioni, in quanto è di sua competenza il controllo e la gestione territoriale sulla fermata di Pantano, ovvero l’ultima della linea C. Infatti, già prima dell’apertura della metro aveva proposto di installare sistemi di videosorveglianza idonei, di realizzare un passaggio pedonale, regolato da semafori, in via Casilina, vista la quantità di persone che vi muoiono ogni anno e infine di concretizzare un parcheggio. Le questioni innalzate da Marco De Carolis però sono subito state sorpassate dal Sindaco di Roma Ignazio Marino, in foga per l’apertura della Metro C con il relativo taglio del nastro per l’inaugurazione. Morale, la situazione non è lontanamente cambiata né tanto meno migliorata, nessuno, neanche il Comune di Roma sono disposti e convinti ad intervenire per rendere adeguata la sicurezza delle stazioni.
di Erika Lo Magro
8 febbraio 2015