Durante la notte del 3 febbraio, Azione Frontale ancora protagonista di manifesti omofobi, affissi presso la sede centrale Center Gay di Testaccio. I responsabili sono appunto un gruppo associativo appartenente all’estrema destra, che hanno applicato dei manifesti raffiguranti una bambina con la scritta “No alle adozioni gay, l’adozione è un diritto dei bambini non degli adulti”. Si tratta degli stessi che, nel febbraio del 2014, avevano compiuto un gesto analogo verso la Comunità Ebraica del Ghetto di Roma, alla quale erano state inviate tre teste di maiale con un volantino. Ennesima azione di sfida. Nell’ultima occasione è intervenuto il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo che ha esposto denuncia all’associazione e inviato una richiesta di rimozione dei manifesti al Comune di Roma. Egli ha aggiunto che la sede non si sente per nulla minacciata dal gesto aggressivo compiuto e pertanto non sente di dover rivendicare i diritti delle persone gay, lesbiche e trans. Aggiunge, inoltre, che probabilmente queste azioni sono frutto di intimidazioni verso chi si batte per i diritti civili di ogni essere umano e nello stesso tempo, sono l’esito di un dibattito, portato fin troppo avanti, da parte di gruppi e partiti politici, che vogliono creare nemici all’interno della stessa società, rispecchiati in gay e in associazioni omosessuali. Infatti, numerosi politici dello stesso Comune di Roma e del Parlamento, denominano questa istigazione di odio verso l’altro essere, caratterizzato da attacchi pesanti costanti, cultura del gender o lobby Gay. Dopo il promosso provvedimento avanzato dal Sindaco di Roma Ignazio Matrino, riguardo la registrazione e la trascrizione degli atti di nascita dei figli delle coppie omosessuali adottati e anche riconosciuti all’estero, Marrazzo ha iniziato a intraprendere ultimamente una vera e propria campagna al fine di tutelare e supportate le coppie gay. Pertanto, il portavoce del Gay Center, invita urgentemente il Parlamento a stipulare valide ed efficaci leggi riconosciute contro l’omofobia, proprio per evitare e punire azioni gravi di questo genere.
di Erika Lo Magro
4 febbraio 2015