Quando un cane al guinzaglio sporca con i propri bisogni una macchina oppure il muro di un’abitazione, il proprietario può essere condannato con l’accusa di imbrattamento. Ci sono però delle situazioni in cui la pena (una multa o addirittura la reclusione) non è possibile, come è emerso da una recente sentenza della Corte di Cassazione. Il proprietario del cane non risponde del danno provocato dall’animale se riesce a dimostrare di aver adottato tutte le misure utili per evitare l’imbrattamento.
Nel caso della sentenza, la persona aveva con sé una bottiglietta d’acqua e aveva tentato di pulire i bisogni, visto che era stata imbrattata una proprietà privata. L’uomo era stato denunciato dal proprietario dell’immobile, ma secondo i giudici di piazza Cavour la bottiglietta rappresenta il tentativo di far prevalere il senso civico, in quanto il comportamento del cane è comunque imprevedibile.
Bisogna dunque distinguere le varie situazioni: esistono molti proprietari di cani che lasciano volontariamente per strada i bisogni, mentre sarebbe loro compito rimuoverli, rendendo difficile la vita dei pedoni. Esistono però anche proprietari più attenti e un accorgimento come la bottiglia d’acqua può aiutare ad evitare processi e guai importanti.
19 febbraio 2015