Cinghiali e maiali nella Capitale, Roma è diventata un porcile. Simbolo di questo porcile che dilaga è la forte presenza di animali non propriamente da compagnia che stanno invadendo le strade cittadine. Infatti, nel quartiere di Roma Nord, nei pressi di Boccea, sono stati avvistati maiali che si procuravano il cibo tra i cassonetti dei rifiuti. Ma alla domanda, come i suini siano giunti nella città, la risposta è da trovarsi in quel tanto discusso “Mondo di Mezzo” che è stato protagonista riguardo il caso della mafia nella Capitale. Per intenderci, più Roma è carente di igiene, più le Cooperative affiliate al Vaticano, incassano ingenti somme di denaro nel circolo vizioso di affari. Si ricorda, a tal proposito, la “Cooperativa 29 giugno” di Salvatore Buzzi, ora in arresto, che ha gestito la vicenda con una azione “anti – suini” nel dicembre 2013 per farsi riconoscere benevolmente dal Campidoglio. Ma non è finita qui. In via Cassia, zona fornita di ampie tenute, di prati rigogliosi, di grandi e piccoli parchi pubblici e privati, di estesi comprensori e circoli di associazioni generiche, che si estendono dal quartiere dell’Olgiata fino a quello della Giustiniana, è stata letteralmente invasa da cinghiali, animali pericolosi. Anche qui ci si sente minacciati sia dalla presenza umana che animale, quando invece questo dovrebbe essere, come tutti i quartieri, decoroso e curato nel rispetto di entrambe. Stavolta non c’entrano gli “scagnozzi” di Stefano Buzzi. Si tratta semplicemente di animali selvatici, avvistati, non troppo tempo fa, anche nei pressi della Valle dell’Insugherata, nel vastissimo parco situato a Roma Nord – Ovest: stiamo parlando di sei cuccioli di cinghiale intenti a scavare buche vicino le recinzioni, per poi passeggiare liberamente. L’avvistamento è stato segnalato dai cittadini spaventati, che attendevano alla fermata dell’autobus del 301. Secondo alcuni importanti testate giornalistiche, si tratta di eventi all’ordine del giorno per i quartieri situati in tale zona di Roma. Spesso, anche nei pressi di via della Damiano Chiesa, sempre nei pressi dell’immenso parco, che si estende dalla Pineta Sacchetti fino alle Stazioni Valle Aurelia e Cipro, sono stati avvistati più volte perfino le piccole volpi rosse, intente a rimediare cibo. Non è stata ancora risolta la questione, in quanto non si è venuto a specificare chi debba prendere provvedimenti: non è competenza dei Presidenti dei Municipi XV e XIV. Tuttavia, il presidente Daniele Torquati (XV Municipio) ha promesso di farsi carico della situazione per tutelare parzialmente la sicurezza degli stessi cittadini che risiedono o frequentano tali luoghi, invasi da questi animali selvatici. D’altronde, non risulta essere competenza neanche del Commissario del Parco di Veio, Giacomo Sandri, che all’incirca due mesi fa, ha inviato una lettera di richiamo al Prefetto Giuseppe Pecoraro, esponendo il problema, divenuto di carattere pubblico e non più una questione legata alla sola sfera ambientale. Il Commissario ha proposto l’intervento di squadre di tiratori per abbattere i cinghiali che dimorano nella città essendo carnivori, come avviene in altri Stati Europei come in Germania, ma gli animalisti più convinti hanno esposto forti critiche. L’Enpa, l’ente nazionale protezione animali, ritiene crudele, inutile ed esagerato ricorrere alle armi per disfarsi di tali esseri viventi, avanzando quindi l’idea di ricorrere a metodi scientifici ed ecologici: la riparazione di recinzioni esistenti o la sostituzione delle stesse, con altre più idonee. Ma a differenza dei suini, i cinghiali sono considerati animali difficili da gestire, per la loro corporatura massiccia e per l’atteggiamento talvolta aggressivo verso l’uomo, secondo quanto ribadisce Sandri. L’Enpa, dal suo canto, esprime l’importanza, invece, di finanziare fondi per RomaNatura per realizzare interventi validi, da dover apportare nelle aree naturali protette; tali fondi però devono essere sviluppati con il versamento di denaro da parte dei privati, ovvero dei residenti o dei frequentatori dei parchi, che denunciano i danni e i disagi provocati dagli animali, come l’uccisione di un povero cane avvenuto negli scorsi giorni o dal disordine provocato all’interno dei condomini per l’ingresso di alcuni cinghiali, che cercavano altro cibo, sempre più attratti e istigati dagli istinti stimolati da grandi quantità di rifiuti, presenti nelle strade romane. I residenti della zona Cassia dichiarano di essere allarmati e non che vorrebbero uscire di casa per praticare attività all’aperto. Così, Roma Capitale è diventata un vero e proprio porcile, tra appunto i tanto nominati cinghiali, per i maiali nei pressi dei cassonetti, per i topi che hanno invaso numerose scuole romane e per i combattimenti tra i cani randagi.
di Erika Lo Magro
7 febbraio 2015