“In vista dell’approvazione del bilancio abbiamo scritto una lettera ai consiglieri capitolini sulla questione dei rifiuti speciali. Abbiamo ricordato infatti che una legge nazionale (l. 147/2013, art. 1, co. 649) esclude dal calcolo della TARI le aree in cui si producono rifiuti speciali. In base alla legge, per queste aree dunque il tributo TARI a carico dell’impresa è pari a zero. Con il regolamento sulla TARI approvato dalla giunta capitolina si prevede invece uno sconto del 30%, gravando illegittimamente le imprese di un costo che non dovrebbero sopportare. Per le aree su cui si producono rifiuti speciali, infatti, le imprese già pagano per lo smaltimento cui provvedono ditte private. Abbiamo fatto l’esempio di una carrozzeria che ha una superficie su cui produce rifiuti speciali di 200 mq. Il costo illegittimo che il titolare sopporta è pari, in base al regolamento comunale, a 1.533 euro. Per il sistema complessivo delle imprese del territorio abbiamo calcolato un aggravio tra i 15 e i 20 milioni di euro per via della delibera comunale. Presentando elementi di illegittimità, molte imprese potrebbero a ricorrere al giudice amministrativo con il rischio, per il Campidoglio, del venir meno di risorse in bilancio”. Lo afferma in una nota Erino Colombi, presidente della Cna Roma.
2 febbraio 2015