Il Comitato Le Valli ha deciso di presentare un esposto in Procura per rimediare a quella che, da più di un anno, viene considerata una situazione insostenibile e che riguarda gli insediamenti abusivi nel Parco delle Valli. Francesco Filini, esponente di Fratelli d’Italia del Municipio III, ha dato la notizia e ha incolpato l’immobilismo della giunta Marchionne, che prima non voleva far sgomberare, poi, dopo la bonifica e lo sgombero del Campidoglio, è tornata a non prendere provvedimenti in merito.
Ecco allora che il Comitato Le Valli, il 4 febbraio, ha denunciato quanto avviene nel parco con tanto di esposto in Procura: “Da diversi mesi è presente all’interno del parco delle Valli situato in Roma III Municipio con ingresso in via Conca D’Oro su via Valerio Verbano, un insediamento abusivo di non meglio specificata etnia. Ciò premesso, le competenti autorità cittadine, nelle persone del Presidente del III Municipio Roma attualmente in carica signor Paolo Emilio Marchionne e del presidente della VI Commissione consiliare permanente ambiente ed urbanistica dott.ssa Francesca Leoncini, sono stati messi al corrente della grave violazione urbanistica e ambientale aggravata dall’incendio, di numerosi copertoni, posto in essere nell’area dell’insediamento abusivo, con notevole emissione di fumi nocivi e grave ricaduta sulla salute dei cittadini residenti nelle zone limitrofe al parco a causa dell’inquinamento prodotto”.
Ma nonostante le tante sollecitazioni della gente il Municipio III e gli Uffici Comunali competenti hanno deciso di non prendere provvedimenti e questo ha portato il Comitato Le Valli a rivolgersi direttamente alla Procura: “Per quanto sopra esposto e motivato il Comitato LE VALLI, chiede che l’Ecc.ma Procura della Repubblica adita voglia disporre gli opportuni accertamenti in ordine ai fatti esposti in narrativa, valutando gli eventuali profili di illiceità penale degli stessi e, nel caso, individuare i possibili responsabili e procedere nei loro confronti. Formula altresì denuncia-querela qualora dagli accertamenti emergessero fatti-reato procedibili a querela di parte”.
7 febbraio 2015