Denuncia un furto d’auto ma viene scoperta per simulazione di reato e denunciata dagli stessi carabinieri. Protagonista del fatto, è una donna di origine nomade, di 50 anni, residente nel campo rom abusivo di via Giuseppe Mirri, che si è recata presso la Stazione dei Carabinieri di Roma Casalbertone per esporre la denuncia di furto del proprio furgone, marca Ford Transit. Nell’esposizione dei fatti, forniti dalla donna, risultano però varie anomalie e imprecisioni riguardo gli orari e il luogo dove avrebbe parcheggiato l’ultima volta il suo mezzo, successivamente rubato, così da destare sospetti ai carabinieri. Questi, attraverso metodi di indagine classici, come il controllo della banca dati e varie verifiche, hanno permesso di rinvenire che proprio quel furgone era già stato denunciato come furto, intercettato nella precedente notte da un’altra pattuglia dei Carabinieri di Viterbo, in seguito ad un furto avvenuto in una ditta edile di Bagnoreggio. Con l’intervento tempestivo dei militari di Viterbo, i responsabili del reato erano costretti a mettersi in fuga, abbandonando così il mezzo Ford Transit, prendendone un altro, una Ford Focus SW utilizzata per caricare al suo interno il resto della sostanziosa refurtiva, composta da differenti attrezzi da lavoro, pneumatici, 500 litri di gasolio, trapani, martelli pneumatici ed altri simili prodotti. Scoperto quindi che la 50 enne mentiva per impolverare il caso del precedente tentato furto nel viterbese, i Carabinieri di Casalbertone hanno finto di essere completamente ignari della conoscenza effettiva dei fatti, le hanno dato il permesso di poter uscire dalla caserma e poi seguita fino al campo abusivo dove dimora. Giunti qui, hanno ispezionato l’insediamento e le numerose baracche presenti, trovando tutta la refurtiva sottratta nella ditta viterbese, pari ad un valore di 15000,00 mila euro e la stessa autovettura rubata per trasportarla. In ultimo, la donna viene denunciata per simulazione di reato dagli stessi Carabinieri.
di Erika Lo Magro
8 febbraio 2015