In merito alla tragedia della donna morta dopo ago aspirato al Sant’Andrea, la direzione ospedaliera dell’ospedale ha precisato quanto segue, anche in virtù del motivo che aveva portato la 43 enne all’esame in questione per una possibile patologia senologica: “Il 30 gennaio scorso la paziente è arrivata presso il nostro ambulatorio di radiologia senologica, per sottoporsi a degli esami diagnostici mininvasivi, tra cui un’agobiopsia, che si sono conclusi nella tarda mattinata. La paziente lasciava il nostro nosocomio in buone condizioni. Non ci può essere nessuna correlazione, quindi, tra le procedure eseguite e il decesso della paziente, avvenuto tra l’altro tre giorni dopo al Policlinico Tor Vergata“. L’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Andrea, prosegue la nota, “è uno dei centri di riferimento del Lazio per la senologia; si eseguono in piena sicurezza migliaia di esami diagnostici come quelli cui è stata sottoposta la signora venerdì scorso. Vogliamo pertanto tranquillizzare i molti utenti che si rivolgono alla nostra struttura: è importante non rinunciare per paura a sottoporsi alle indagini strumentali necessarie per la diagnosi precoce e la prevenzione delle patologie del seno“.
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