“Possiamo affermare che con la mobilitazione di ieri dentro la sede della giunta regionale e con l’incontro che si è svolto dopo 7 ore di occupazione, il confronto tra i movimenti per il diritto all’abitare e l’amministrazione guidata da Nicola Zingaretti si è riaperto. Al tavolo a cui, oltre alla delegazione dei movimenti, hanno partecipato il capo di gabinetto del Presidente della Regione Maurizio Venafro e l’assessore alle politiche abitative Fabio Refrigeri abbiamo rappresentato l’immobilismo in cui sembrava essere relegata la delibera regionale sull’emergenza abitativa, approvata più di un anno fa dalla giunta“. Così in una nota i Movimenti per la Casa e il diritto all’abitare.
Immobilismo grave e pericoloso – “Un immobilismo allo stesso tempo grave e pericoloso – dicono i Movimenti – Grave per la necessità di intervenire in una situazione di emergenza sempre più stratificata ed esplosiva, anche a causa del mancato blocco degli sfratti. Pericolosa perché la mancata attuazione della delibera può lasciare spazio a chi ha interesse a smontare l’impianto trasparente del Piano Straordinario per l’Emergenza Abitativa per proseguire nella logica dell’assistenza alloggiativa che ha già portato nei decenni e negli anni passati a sperperare centinaia di milioni di euro pubblici ad esclusivo vantaggio di pochi privati. L’iniziativa dei movimenti, schierati con forza contro ogni forma di business sull’emergenza, ha espresso infatti la più profonda distanza da tutti quei soggetti che hanno trasformato il tema del diritto alla casa in una fonte di profitto, come già ribadito in occasione del tavolo convocato il 28 gennaio scorso dall’Assessora comunale alle Politiche Sociali ed alla Casa Francesca Danese. Tavolo al quale abbiamo scelto di non prendere parte, convocando invece un presidio al Cie di Ponte Galeria, dove sono tuttora rinchiusi due migranti fermati il giorno precedente durante lo sgombero dell’Anagrafe di via Petroselli, per i quali esigiamo l’immediata liberazione. Il confronto con la Regione Lazio è partito dalla necessità di superare una volta per tutte le logiche dell’assistenza, costruendo soluzioni vere e definitive attraverso l’attuazione urgente e immediata del Piano Straordinario per l’Emergenza Abitativa. Un ragionamento che Venafro e Refrigeri hanno affermato di condividere, prefigurando la stesura e l’approvazione entro un mese di una delibera attuativa in grado di dare piena operatività al Piano Straordinario. Un passaggio cruciale non più rimandabile, che necessita della condivisione e della collaborazione della giunta di Roma Capitale ed a cui sarebbe sconsiderato e grave sottrarsi. Di parole ne sono state spese molte e spesso sono state parole vuote. Ora è il momento di passare ai fatti. Del resto una parte consistente della città e del paese, sprofondata nella precarietà più assoluta, reclama a gran voce il blocco generalizzato degli sfratti e vuole ribaltare la Legge Lupi, che sostiene ideologicamente la proprietà attaccando chi si trova nell’impossibilità di arrivare a fine mese e chi si organizza per difendere la propria dignità. Su queste questioni, sempre più scottanti, ci aspettiamo quanto prima una presa di parola pubblica del governatore Zingaretti ed un impegno diretto e forte per mettere al centro anche delle scelte del governo e del suo partito il tema del diritto alla casa e all’abitare. La precarietà e le nuove e vecchie povertà non si affrontano come questioni di ordine pubblico, cancellando welfare e diritti ma attraverso misure concrete e risorse certe“.
11 febbraio 2015