Bufera tra i Comitati del Municipio III e il consigliere Cesare Lucidi, di Sel, che durante la seduta del 6 febbraio è intervenuto contro i Comitati stessi: “L’altra cosa che mi piace tanto è che non si dia la parola ai Comitati, questi comitati che io li considero poco o niente, perché fatti da 2 o 3 persone che mettono bocca su tutto e contro poco e niente. Quindi preferisco l’associazione consumatori e non queste associazioni fatte… non voglio neanche nominarli…quando li vedo qua, 2 o 3 persone. Questi sono i famosi comitati, i comitati di quartiere“.
I Comitati hanno replicato e Salviamo Prati Fiscali, attraverso le parole del presidente Alessandro Corsi, ha sostenuto: “Se il signor Lucidi vuole toglierci la parola noi chiediamo che venga dignitosamente tolta a lui per il solo fatto che le sue dichiarazioni pubbliche sono in contrasto con la nostra Carta costituzionale. Per questo chiederemo al Presidente della Repubblica di intervenire“.
La polemica nel Municipio III non è finita così e Alessandro Corsi ha aggiunto: “Vogliamo aggiungere e replicare alle incaute dichiarazioni di Lucidi che il fatto che spesso ci si possa presentare in ‘due o tre’ dipende da molti fattori, sicuramente quello più importante è che nelle ore in cui si svolgono le sedute consiliari le persone non impegnate politicamente lavorano o si dedicano ai bisogni della famiglia. Evidentemente il signor Lucidi ha una visione della realtà totalmente distorta e viziata da chissà quali convincimenti personali. Ma al di là di questo aspetto, che non dovrebbe proprio appartenere ad un rappresentante delle Istituzioni, vogliamo evidenziare come il Sig. Lucidi debba essere richiamato dal presidente del Consiglio, Riccardo Corbucci e dal presidente del Municipio, Paolo Marchionne, a uno studio più approfondito della Costituzione, in particolare dell’articoli 3, 17 e 18. Per la Costituzione e per il Codice civile – ha concluso – i Comitati non mettono bocca chissà cosa, ma esercitano un libero diritto, anche se composti da due o tre persone e sono degni di considerazione“.
Dal canto suo Cesare Lucidi, invitato a dare le dimissioni, ha risposto di che non era sua intenzione offendere e per questo si è detto dispiaciuto, ma la polemica non sarà di certo un motivo per dare lasciare il suo incarico.
11 febbraio 2015