Un semplice esame medico, conosciuto come ago aspirato del nodulo mammarico, si è trasformato in una tragedia per una 43enne che lunedì, dopo aver effettuato una mammografia e aver scoperto la presenza di noduli al seno, si è recata al Sant’Andrea per degli accertamenti e si è sottoposta all’esame dell’ago aspirato, che serve per verificare la natura di un nodolo. Una volta effettuata l’operazione, come previsto dal protocollo ospedaliero, la 43enne è stata dimessa, ma una volta tornata a casa ha accusato un malore. Subito è stata portata d’urgenza all’ospedale di Tor Vergata, ma nessun tentativo di salvataggio è stato utile e la donna è morta.
Ancor prima che la notizia trapelasse, la Regione l’ha resa pubblica e richiesto una relazione dettagliata in merito a quanto è avvenuto e un audit clinico per controllare che tutte le procedure adottate siano state effettuate in modo corretto.
Nel frattempo sono partite le indagini e a condurle sono il procuratore Leonardo Frisani e il pubblico ministero Maria Bice Barborini, che hanno iniziato aprendo un fascicolo contro ignoti e hanno ipotizzato il reato di omicidio colposo. Sulla donna deceduta è stata effettuata l’autopsia per riscontrare possibili errori compiuti e, se individuati, i responsabili. In caso contrario, si tratterà di una sciagura causata da una fatalità.
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7 febbraio 2015
Donna morta dopo ago aspirato al Sant'Andrea, nessuna correlazione esami decesso - NewsGO
7 Febbraio 2015 @ 16:07
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