La giunta capitolina esprime il proprio ‘sì’ al progetto Roxanne, nato nel 1999 e fermo da anni e rivolto a persone che si prostituiscono e vittime di tratta sessuale contrastando il fenomeno della tratta e dello sfruttamento, offrendo opportunità di fuoriuscita dai circuiti della prostituzione forzata e programmi di protezione sociale. In arrivo maggiori controlli anche dal punto di vista sanitario nelle aree più abitate, “case di fuga” per ospitare donne in difficoltà e unità mobili con mediatori culturali in sinergia con le forze dell’ordine. Inoltre, sarà fondamentale aprire una “mediazione culturale” e aprire un tavolo permanente “sulla questione della tratta con questura e Municipi”.
L’idea di un zoning – sul modello di Mestre – è ancora viva e c’è la volontà di costruire un piano ben dettagliato e che non si esaurisca in un mare di parole puntando molto sul ripristino del decoro di molti quartieri.
Francesca Danese, assessore al Sociale, è soddisfatta: “Non so in quante amministrazioni ci si interroghi sulla questione”. E poi annuncia: “Sarà rifinanziato il progetto Roxanne, applicato in tutta Roma e non solo all’Eur”. Intanto Andrea Santoro, presidente del Municipio X afferma: “Questo lavoro è un segnale importante per i cittadini dell’Eur e non solo. L’azione del Municipio, comunque, ha in qualche modo aiutato Roma”.
Ora la palla passa al Partito Democratico che oggi darà il suo verdetto. Matteo Orfini, commissario del Partito democratico romano, annuncia che all’incontro “parteciperanno consiglieri comunali, parlamentari eletti a Roma, presidenti di Municipio e l’assessore Danese”.
di Federico Purificati
11 febbraio 2015