Maurizio Sebastianelli è morto a Roma il 18 dicembre scorso. Aveva 52 anni ed è stato stroncato da un infarto. Ha lasciato una figlia di 23 anni, Debora, distrutta dal dolore per la perdita improvvisa. La giovane ragazza, purtroppo, ha dovuto sopportare un’ulteriore sofferenza, un’assurdità che lascia sconcertati. Poco prima del funerale, si spezza la bara, che cede al peso di un uomo grande e grosso, 130 kg di peso per 1,80 metri di altezza. Debora aveva previsto l’eventualità, tanto da recarsi all’ufficio comunale addetto ai riti funebri. “Ho spiegato che serviva una bara rinforzata perché mio padre era molto pesante” racconta Debora al Messaggero. “Ho fornito tutti i dati in modo che si potessero regolare, ho pagato un supplemento, in tutto 2.300 euro“. Soldi che la ragazza non aveva a disposizione e che ha dovuto chiedere in prestito. Ciononostante qualcosa non è andato per il verso giusto e il feretro ha ceduto, causando il ritardo del rito funebre e della sepoltura che è stata rinviata al giorno successivo. La scena a cui ha dovuto assistere Debora è stata drammatica. “Hanno poggiato il feretro su un foglio di zinco e sono riusciti a spostarlo” racconta. “Per nascondere la bara rotta gli abbiamo poggiato sopra una coperta. Uno spettacolo avvilente, guardavo mio padre e mi vergognavo“. Debora ora chiede un risarcimento all’Ama. “Voglio che i servizi funebri dell’Ama paghino per il danno fatto alla mia famiglia. Io ho chiesto i soldi in prestito per il funerale di papà e l’ho visto morire per la seconda volta“.
di Laura Guarnacci
16 febbraio 2015