Negli smartphone c’è un’applicazione completamente gratuita ed invisibile all’occhio umano, si tratta della sporcizia. Infatti, una ricerca condotta dall’Università di Surrey, sperimentata al corso di Batteriologia Pratica e Biomedica, mostra quanto effettivamente sono portatori di germi e batteri i nostri amatissimi telefoni cellulari già soltanto dopo tre giorni di utilizzo. L’esito è stato che si sono andati a creare numerosissimi riluttanti batteri capaci di generare, oltretutto, malattie gravissime per la salute dell’uomo. Infatti, è stato riscontrato lo Stafilococco e un bacillo, altamente nocivo, che solitamente viene utilizzato nei pesticidi per eliminare o impedire la nascita di funghi e batteri. Il rischio è di contrarre anche soltanto uno dei due batteri che provocano varie malattie non propriamente da sottovalutare. Basti pensare che il 20% di persone completamente sane sono, in realtà, portatrici dello Stafilococco che risiede comunemente all’interno delle narici; ma appena un soggetto portatore sano, si provoca una ferita aperta sulla pelle, può ammalarsi con l’entrata del batterio nel proprio corpo, senza sapere preventivamente le cause effettive. Inoltre, è stato confermato che sia gli smartphone, sia le comunissime e utilizzate cornette telefoniche sono 18 volte più sporche di uno sciacquone di un qualsiasi bagno pubblico maschile, mentre un quarto delle cornette prese in considerazione, presentano un livello di battermi e germi 10 volte superiore di un parametro pressoché accettabile. Quindi, meglio pulire ricorrentemente i nostri telefoni cellulari, non tanto per una questione di estetica ma per non compromettere inutilmente la propria salute.
di Erika Lo Magro
1 febbraio 2015