Il Governo vuole legalizzare la Cannabis, secondo la proposta di legge avanzata dal Sottosegretario di Stato del Ministero degli Affari Esteri, del Governo Renzi, Benedetto Della Vedova, ex radicale. Il senatore di Scelta Civica dichiara in un’intervista all’Huffington Post, che si tratta di un progetto a titolo individuale, ovvero proposta ideata nelle vesti di un semplice parlamentare e non come un membro del governo. Lo scopo è quello di creare un momento di catalizzazione e di riflessione riguardo l’argomento sulle droghe leggere. Dunque, si è favorevoli alla legalizzazione e alla depenalizzazione della Cannabis, da parte di questo intergruppo, che coinvolge più parti politiche. Proprio la presenza di tale raggruppamento diventa strumento utile per eliminare le contrapposizioni. Nel frattempo, Carlo Giovanardi, l’esponente di Area Popolare Ncd – Udc, sostenitore del Governo Renzi, ha sottoscritto una relazione contro le droghe e favorevole alla lotta contro le tossicodipendenze, insieme al senatore forzistaMaurizio Gasparri, nel tentativo di contrastare l’iniziativa.
Benedetto Della Vedova prosegue nella spiegazione: “L’obiettivo è quello di creare uno strumento non partitico che raccolga i tantissimi parlamentari che la pensano come me, per arrivare a formulare una proposta di legge che parta da quelle considerazioni. Una proposta trasversale, che non abbia un colore politico, ma che sia un’operazione di legalità”. Prende in considerazione, inoltre, l’ultima relazione eseguita dalla Direzione Nazionale Antimafia, volta a sottolineare quanto sia vasto il mercato illegale della Cannabis libera. I dati registrati risultano essere significativi, in quanto svelano un vero e proprio consumo di massa. Infatti, secondo quanto riportato dal resoconto della Dna, il mercato delle droghe leggere vende all’incirca tra 1,5 e 3 milioni di chili all’anno di cannabis. Cifre che corrispondono al totale consumo di circa 25 – 50 grammi pro capite all’anno, per ciascun cittadino italiano, compresi anziani e giovani: dunque, pari a circa 100 – 200 dosi di marijuana. Così, continua Della Vedova: “Tutto l’apparato repressivo non solo non ha azzerato l’uso di cannabis, ma ha lasciato dei consumi enormi. E questi consumi trasferiscono alla criminalità organizzata redditi e profitti enormi. La legalizzazione, invece, significa controllo, tassazione, dissuasione e legalità”.
Nel partito democratico ci sono deputati che sostengono la posizione assunta dal sottosegretario di Stato del Ministero degli Affari Esteri. Tra questi, troviamoMarietta Tidei secondo la quale attualmente, in Italia, la marijuana simboleggia esattamente ciò che a New York, durante i primi del Novecento, era la bottiglia di whisky: ossia l’opera fallimentare del proibizionismo e il proliferare continuo del mercato nero, senza alcuna barriera verso la sua alimentazione. Infatti, a tal riguardo, la legalizzazione della Cannabis provocherebbe un duro e basso colpo all’economia delle narcomafie e del narcocapitolismo. Consentirebbe una riduzione di spese e inciderebbe in maniera positiva anche nel mondo del lavoro, offrendo nuovi posti regolari. Tra l’altro, l’uso della canapa potrebbe essere inserita anche in un contesto di cicli di agricoltura biologica e biodinamica, al fine di apportare innovazioni e rinvigorire il settore agricolo italiano.
Prossimamente si scopriranno gli esiti e le svolte sulla possibile scelta di legalizzare la Cannabis anche in Italia.
Ti potrebbe interessare anche: “Petizione per legalizzare la cannabis al Pigneto, iniziativa dei residenti”
di Erika Lo Magro
10 marzo 2015