Il killer di Primavalle confessa tre omicidi commissionati a pagamento, sotto le vesti di ufficiale giudiziario. La notizia è riportata dal giornale La Repubblica. E’ la storia di G. O., uomo diorigine romana, dell’età di 48 anni, il killer del quartiere Primavalle. Ha confessato tre omicidi ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, che hanno provveduto a porlo in manette e trasferirlo in un carcere distante da Roma Capitale. Il protagonista è stato inserito all’interno di un programma di protezione per collaboratori di giustizia e si trova in isolamento per motivi di sicurezza. La sua famiglia è posta sotto protezione.
L’uomo è responsabile di tre delitti commessi tra gli anni 2013 e 2014 a pagamento, ossia in cambio di somme di denaro che oscillavano tra i 3 mila e i 25 mila euro. Dopo aver ricevuto una pistola e un mezzo di trasporto, solitamente una moto, il killer sparava a chi di dovere. Le vittime erano coinvolte in un circolo malavitoso, uccise per vendette varie e regolamenti di conti. Una doppia vita frenetica condotta dall’uomo, il quale si rifugiava ripetutamente tra lo studio e la droga, per sopportare i sensi di colpa e le oppressioni. Finché non ce l’ha fatta e ha deciso di confessare tutto, incastrando i suoi complici e i suoi mandanti. In uno dei numerosi interrogatori: “La mia compagna era la vittima mia , nel senso che mi vedeva… mi chiudevo in camera, studiavo. Tutte cose assolutamente… dal cambiamento del clima alla numerologia, mi davo le mie ragioni. Ero appassionato di tante cose agli antipodi di quello che facevo. Il cialtrone con quello che ancora riuscivo a fare. Ma era sempre una scusante per tenermi in piedi. Perché in verità, droga o no, nessuno fisicamente normale avrebbe retto il ritmo che avevo io“, ha dichiarato l’omicida a pagamento.
Questo cittadino di Primavalle è stato ammanettato nel mese di marzo del 2014, accusato di esser responsabile delle morti di: F.D.M., della provincia di Velletri, venuto a mancare il 24 settembre 2013, S. C., da Casal Palocco, deceduto il 9 ottobre 2013 e infine R. M., di Casalotti, morto il 21 gennaio 2014. Il colpevole si serviva sempre di una pistola e 5 colpi riserbava per le sue vittime, di cui l’ultimo alla nuca, quando l’uomo stava ormai a terra. Tra le sue confessioni, il killer di Primavalle rammenta un episodio in particolare della terza vittima, che al tempo si trovava agli arresti domiciliari, con un nodo alla pancia già alla vista dell’arrivo di un ufficiale giudiziario; uno dei vantaggi a favore del killer per poi scagliare i colpi di pistola. Così, sempre con quel travestimento attraeva gli interessati, per risolvere questioni private. Ha descritto agli agenti delle forze dell’ordine alcuni momenti di quei giorni, protagonisti di delitti, a seguito di una ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti, emessa nella data del 4 marzo. L’aggressore prosegue nelle sue dichiarazioni, includendo un suo complice latitante, C.G., dell’età di 49 anni, vero responsabile dell’uccisione della secondo vittima elencata prima, perché era un usuraio. Questo omicidio era stato commissionato da un medico, quindi il committente. Dopo gli omicidi, il responsabile si rifugiava tra le droghe. Nell’ultimo anno abusava di sostanze stupefacenti piuttosto pesanti, procurandogli allucinazioni continue, secondo quanto rivela. Non dormiva per tre o quattro giorni consecutivi, alimentandosi solo di centrifughe. Eseguiva a pagamento questi delitti perché veniva da una precedente situazione di sfratto, dunque, doveva far fronte ai debiti in una guerra puramente solitaria. Tali le dichiarazioni del killer del quartiere periferico di Primavalle, poi arrestato.
di Erika Lo Magro
23 marzo 2015