Alfred Hitchcock nacque il 13 agosto 1899 a Leytonstone, Londra, da William ed Emma Jane Whelan, i proprietari di un negozio di frutta e verdura e successivamente acquirenti di una pescheria. Due i fratelli maggiori di Alfred: il primogenito William jr, nove anni più grande, e Nellie, la secondogenita, sette anni più grande. Alfred Hitchcock, che si dimostrò sin da piccolo introverso, frequentò le scuole religiose e crebbe così in un ambiente piuttosto severo, soprattutto quando si iscritte al Saint Ignatius College, che lascò nel 1913. Poi l’anno successivo morì il padre e nel 1917 lui decise di arruolarsi in un corpo di volontari del genio a Londra.
Tuttavia in quel periodo non si dimenticò della passione verso il teatro, conosciuto insieme alla famiglia, che era solita trascorrerci del tempo la domenica. Continuò a frequentare il teatro, ma si appassionò anche al cinema e iniziò ad apprezzare soprattutto le opere americane rispetto a quelle inglesi. E in quel mondo entrò nel 1920 quando la Famous Players- Lasky-Studios (oggi Paramount Pictures) lo assunse per disegnare i titoli e le didascalie dei film muti prodotti.
Grazie a quell’impiego si avvicinò alla sceneggiatura e al montaggio e nel 1922 riuscì a debuttare come regista, anche se l’opera restò incompiuta. Fino al 1925 svolse diverse mansioni, tutti lavori nell’ombra, ma che gli permisero di occuparsi della regia, del montaggio, della sceneggiatura, delle scenografie e molto altro. In quel periodo fu aiuto regista di Graham Cutts nel film Woman to Woman, che aiutò anche in The Blackguard, per poi affiancare Murnau in L’ultima risata e Fritz Lang.
Ma gli anni Venti lo portarono anche a conoscere Alma Reville, montatrice e sceneggiatrice britannica, con cui si sposò nel 1926 e dalla quale ebbe la sua unica figlia, Patricia. Il loro fu un sodalizio sentimentale e professionale dato che Alfred Hitchock la fece collaborare in diverse occasione ai suoi film e ritenne sempre importante i suoi suggerimenti
Il suo primo film fu Il labirinto delle passioni, girato in diverse città e tra mille imprevisti, che lanciò definitivamente nel mondo della regia. Da quel momento fino al 1929 girò ben nove film, tra i quali Ricatto, primo film inglese con suono sincronizzato, e Rebecca, primo film americano che vinse l’Oscar per la Migliore fotografia. Ma il suo primo grande successo fu Il pensionante, considerato il suo primo film di suspense.
Negli anni Trenta crebbe la sua reputazione, ma alcuni suoi lavori non furono compresi dalla critica britannica e di fatto nessuno di quelli ottenne successo a livello commerciale. Così, dopo 23 film, terminò quello che viene ricordato come il periodo inglese di Alfred Hitchcock, che nel 1939 fece le valigie e si trasferì oltreoceano, direzione Los Angeles.
Se la critica non apprezzò particolarmente i suoi lavori nel periodo tra gli anni Trenta e gli anni Quaranta, risultati importanti arrivarono tra gli anni Cinquanta (anni che segnarono un cambiamento in lui, che iniziò a rappresentare l’angoscia contemporanea, dubbio e paura elementi fondamentali; il brivido divenne necessario) e gli anni Sessanta, quelli in cui Alfred Hitchcock portò alla luce capolavori del cinema come Gli uccelli, Psycho, Vertigo , Il delitto perfetto (con Grace Kelly), La finestra sul cortile, Il ladro, La donna che visse due volte, Intrigo internazionale e Marnie.
La carriera di Alfred Hitchcock visse diversi momenti, ma nonostante tutto lui cercò sempre di restare fedele a se stesso e anche ora le sue produzioni sono considerate delle vere e proprie perle dello spettacolo. Negli anni decise anche di produrre diversi film per la televisione, come Regali di Hitchcock e L’ora di Hitchcock, produzioni che lo fecero conoscere ancora a più persone.
Il 29 aprile 1980 Alfred Hitchcock, una delle personalità più importanti della storia del cinema, che influenzò e ancora oggi riesce a influenzare moltissimi registi, morì a Los Angeles a causa di problemi cardiaci e renali che l’avevano costretto ad essere ricoverato al Cedars Sinai Hospital.
29 aprile 2015