Dopo il caso di Marino, chiude anche il Burger King di Genzano. La vicenda non sembrerebbe collegata all’inchiesta sulla corruzione che ha portato all’arresto del sindaco di Marino, Silvagni, tuttavia il M5s chiede al sindaco di Genzano di far luce sull’accaduto. “Forse nessuno se n’è accorto oppure tanti lo sanno ma tutti tacciono” dichiarano i pentastellati in una nota “ma anche a Genzano è presente un punto Burger King e fa capo allo stessa persona recentemente arrestata in via cautelare insieme al Sindaco Silvagni di Marino, per irregolarità nelle autorizzazioni. Ci stiamo ponendo allora diverse domande, prima tra tutte se sia una casualità la chiusura del Burger King di Genzano esattamente 24 ore dopo l’arresto del suo proprietario per motivazioni non note ma che, visto il tempismo, gettano ombre e dubbi sulla tempestività e, magari, sulle procedure da seguire (ad esempio la SCIA). Siamo certi ” continua il comunicato “che l’amministrazione comunale sia attenta alla vicenda e alle questioni di sicurezza ed è per questo che chiediamo chiarezza su tanta solerzia e se il motivo è legato alla sicurezza, anche perché starebbe a significare che per quasi un anno le migliaia di persone che hanno transitato il fast food sono state in pericolo. La cosa diventa ancor più aberrante considerato che il luogo è prevalentemente frequentato da giovani e giovanissimi. La nostra solidarietà va comunque ai lavoratori e alle loro famiglie, nella speranza che questi gravi fatti non ricadano sulle loro teste, anche se il concetto di fast food in una località a vocazione agricola, con eccellenze alimentari prodotte in tutto il circondario, denota un decadimento culturale e avversante all’agricoltura locale, se poi le ombre che calano diventano anche di carattere legale, clientelare e di messa in pericolo dei cittadini, allora siamo molto preoccupati. Siamo certi che il Sindaco prontamente risponderà ai nostri dubbi, posto che le questioni di carattere legale verranno eventualmente valutate dalla magistratura, soprattutto visto che non perde occasione per fare propaganda politica in ogni sede e in ogni festa comandata”.
di Laura Guarnacci