Sul caso disabili, indipendenza a rischio per taluni individui non solo per le barriere architettoniche come per i mezzi pubblici e strade inadeguate presenti a Roma ma anche sotto il profilo dell’assistenza domiciliare.
Si parla di un ostacolo della libertà per i casi di negazione dell’assistenza domiciliare, un servizio riservato alle persone non autosufficienti per far fronte alle piccole grandi incombenze quotidiane. L’associazione Avvocato del Cittadino, che da qualche settimana con la band musicale Ladri di Carrozzelle, ha lanciato il progetto Stop Barriere Architettoniche. Una battaglia di civiltà che punta a raccogliere e denunciare storie di disagio ma, soprattutto, ad offrire informazioni utili per combattere ogni tipologia di “blocco” alla libera circolazione delle carrozzine. Ha infatti riscontrato la diffusione anche di questo tipo di ostacolo. Soprattutto a Roma. “La storia è sempre la stessa: non ci sono fondi per l’assistenza. Eppure il nostro Paese ha ratificato la Convenzione ONU per i Diritti delle Persone con Disabilità con la legge 3 marzo 2009, n. 18, impegnandosi a promuovere la piena integrazione delle persone con disabilità. E come fa una persona con una invalidità al 100%, come ad esempio una persona con la distrofia muscolare, senza genitori che possano occuparsi in toto delle sue esigenze, a vestirsi, a lavarsi ed andare al lavoro? Ci sono casi eclatanti, che prendono di mira la dignità umana ..come quando la persona disabile deve chiedere “per favore” al collega di aiutarlo a mangiare“, così spiega l’associazione. Prosegue il Presidente di Avvocato del Cittadino: “A volte l’assistenza domiciliare non viene concessa ma, fortunatamente, alcuni tribunali italiani hanno definito discriminatoria, ai sensi della Legge n. 67/2006, la mancata erogazione dell’assistenza domiciliare indiretta, ossia con operatori scelti direttamente dalla persona disabile, da parte dei servizi sociali del Comune”, conclude Emanuela Alfonsi. Insieme alla battaglia per l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’associazione Avvocato del Cittadino scenderà in campo anche per sostenere tutti coloro a cui è stata negata l’assistenza domiciliare.
di Erika Lo Magro