Gianni Rodari (nato Giovanni Francesco Rodari), scrittore, poeta e giornalista italiano, nacque ad Omegna il 23 ottobre 1920 da Giuseppe Rodari e Maddalena Aricocchi. A nove anni, dopo la morte del padre, si trasferì a Gavirate, paese natale della madre insieme al fratello Cesare e lì prese la licenza elementare. L’attività del padre, che era un fornaio, passò a Mario, il fratellastro di Gianni Rodari, che invece entrò prima in seminario e poi s’iscrisse alle magistrali. A Gavirate si diplomò maestro e in seguito si iscrisse alla Facoltà di Lingue dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che però lasciò dopo poco tempo. La salute cagionevole lo portà ad essere esonerato dal servizio militare durante la Seconda guerra mondiale e nel frattempo insegnò a Uboldo come supplente. Nel 1944 venne chiamato alle armi dalla Repubblica di Salò, ma la precedente morte dei due migliori amici in guerra lo portò a darsi alla clandestinità. Così si avvicnò al Partito Comunista italiano, al quale si iscrisse nel maggio del ’44.
Fu dopo la Liberazione del 1945 che si dedicò al giornalismo: nel 1947 iniziò la sua avventura con L’Unità e lì scrisse le sue prime filastrocche per bambini. Nel 1950 si trasferì a Roma e, insieme a Dina Rinaldi, fondò il Pioniere, giornale per ragazzi del quale fu direttore. L’anno successivo, dopo la pubblicazione de Il manuale del Pioniere, libro pedagogico, venne scomunicato dal Vaticano. Il 25 aprile 1953 sposò Maria Teresa Ferretti, una politica, e da lei ebbe la figlia Paola. Dal 1954 al 1958 tornò a scrivere per L’Unità e nel frattempo colloborò a diverse pubblicazioni. Nel 1958 lavorò anche come inviato speciele per Paese Sera, collaborò con la Rai e la BBC e lavorò come autore del programma Giocagiò. Fu dagli anni Sessanta in poi che Rodari si dedicò alla scrittura per l’infanzia (anche se dal ’66 al ’69 non produsse nulla) e vide crescere la sua notorietà. Questo fu possibile anche perché iniziò a pubblicare per la casa editrice Einaudi.
Nel 1968 iniziò la sua avventura come direttore del Giornale dei genitori e mantenne questa carica fino al 1977. E proprio all’inizio degli anni Settanta Gianni Rodari vinse il Premio Hans Christian Andersen, premio letterario internazionale valido come riconoscimento a un contributo duraturo alla letteratura per l’infanzia e la gioventù. Nel 1973 uscì quello che è considerato il suo miglior lavoro pedagogico, il saggio Grammatica della Fantasia; introduzione all’arte di inventare storie.
Rodari nel 1980 venne ricoverato in una clinica della Capitale per preparsi ad essere operato alla gamba sinistra a causa dell’occlusoine di una vena, tuttavia il 14 aprile morì in seguito a un collasso cardiaco. Attualmente è sepolto nel Cimitero del Verano.
Gianni Rodari è stato un rinnovatore della fiaba tradizionale (conosciuto, infatti, per la sua fantasia e originalità), che ha messo in rapporto con la realtà della vita contemporanea. Per lui a scuola era (ed è anche oggi) necessario non solo impegnare l’attenzione e la memoria del bambino, ma soprattutto la sua immaginazione, in grado di assimilare i dati dell’esperienza e anticipare i meccanismi del pensiero logico. Tra le sue opere possiamo citare: Le avventure di Cipollino, La freccia azzurra, Favole al telefono, Filastrocche in cielo e in terra, Il pianeta degli alberi di Natale, Gip nel televisore, Il libro degli errori, La torta in cielo, Le filastrocche del cavallo parlante, C’era due volte il barone Lamberto e, postume, Il cane di Magonza e Storie di re Mida.
Una scuola grande come il mondo
C’è una scuola grande come il mondo.
Ci insegnano maestri, professori,
avvocati, muratori,
televisori, giornali,
cartelli stradali,
il sole, i temporali, le stelle.
Ci sono lezioni facili
e lezioni difficili,
brutte, belle e cosi cosi. .
Ci si impara a parlare, a giocare,
a dormire, a svegliarsi,
a voler bene e perfino
ad arrabbiarsi.
Ci sono esami tutti i momenti,
ma non ci sono ripetenti:
nessuno può fermarsi a dieci anni,
a quindici, a venti,
e riposare un pochino.
Di imparare non si finisce mai,
e quel che non si sa
è sempre più importante
di quel che si sa già.
Questa scuola è il mondo intero
quanto è grosso:
apri gli occhi e anche tu sarai promosso!