Il 22 aprile 1912 (calendario Giuliano) per la prima volta comparve in edicola il quotidiano russo Pravda (La Verità), fondato in realtà nel 1905 dalla Spilka, l’Unione socialdemocratica ucraina, che poi ha invitato Trotckij, che per non subire i rigori della censura zarista la fece stampare a Vienna. Trockij provò a rimarginare la scissione venutasi a creare nel Partito Operaio Socialdemocratico Russo, ma una volta fallito il tentativo divenne l’organo della corrente Bolscevica e uscì per la prima volta legalmente il 22 aprile 1912 a San Pietroburgo (lo stesso giorno chiuse quella di Trockij). La nuova Pravda fu finanziata dagli operai (la prima era, al contrario, da loro pubblicata con l’ausilio di intellettuali). Tuttavia il governo zarista chiuse otto volte il giornale dal 1912 al 1914, ma questo riapparve sempre con nomi diversi: Rabochaya Pravda (Verità dell’operaio), Severnaya Pravda (Verità nordica), Pravda Truda (Verità del lavoro), Za Pravdu (Per verità), Proletarskaya Pravda (Verità proletaria), Put Pravdy (Il senso della verità), Rabochy (L’operaio), Trudovaya Pravda (Verità del lavoro).
La responsabilità diretta della Pravda fu affidata a Molotov e questo perché Lenin, a causa dell’esilio, non poteva occuparsene in modo diretto. Tra il 1912 e il 1913 la Pravda divenne oggetto di scontro tra Lenin e i menscevichi, mentre nel 1914, con la Prima guerra mondiale, il giornale fu costretto a chiudere e riaprì solo con la caduta dello Zar. Nel 1917 Stalin, Kamenev e Muranov spodestarono i precedenti redattori e assunsero la direzione del giornale, che però fu molto criticata da Lenin a causa delle tendenze filogovernative. Proprio dopo i contrasti la Pravda iniziò a seguire la linea editoriale di Lenin e divenne la voce del bolscevismo. Quello stesso anno ci furono diversi cambi del nome della testata: Listok Pravdy, Proletary, Rabocij, Rabocij Jut.
Sulle pagine della Pravda hanno scritto i maggiori esponenti del partito e della cultura, da Lenin, che fu sempre il massimo animatore del giornale (nel 1917 pubblicò su questa testata le Tesi di Aprile, fondamentali per far sviluppare il movimento rivoluzionario di ottobre), a Gorkij, a Stalin, a Breznev. La tiratura negli anni è andata sempre salendo e ha raggiunto anche 12 milioni di copie. All’inizio degli anni Novanta, dopo il crollo del comunismo e la disgregazione dello Stato sovietico, il giornale ha dovuto far fronte a un periodo di grande crisi. Nel 1992, con una diffusione ormai ridotta a 1 milione e 300mila copie, la testata è stata chiusa per un breve periodo di tempo, ma poi è tornata in edicola e si è trasformata nella voce dell’opposizione comunista al nuovo corso della Russia.
22 aprile 2015