Morì dopo operazione al naso: arrestata l’anestesista al Casilino, ritenuta responsabile e accusata di omicidio colposo. Così, a conclusione della sentenza è stata condannata ad un anno e sei mesi di reclusione. La vicenda si riferisce ad un episodio avvenuto nel mese di dicembre del 2009. La vittima è una donna 35 enne. Quest’ultima fu rimasta ferita riportando una lieve frattura al naso, dopo un incidente stradale avvenuto all’incirca 24 ore prima dell’intervento, alla quale è stata sottoposta presso il Policlinico Casilino. Tuttavia, la donna è morta dopo una operazione per la frattura al naso mal riuscita. Per tal motivo, il giudice ha ritenuto colpevole di omicidio l’anestesista, infliggendole una provvisionale di 40 mila euro immediatamente esecutiva. Ciò in quanto è emerso che il decesso è avvenuto per una improvvisa ipossia, ossia per carenza di ossigeno, che la dottoressa in questione non avrebbe saputo risolvere in modo efficace e tempestivo. Secondo quanto ha dichiarato il pm Gianluca Mazzei, nel corso della sentenza. A partecipare all’udienza, nella giornata di ieri 15 aprile, vi erano i genitori della povera vittima, la sorella e il fratello, che ha affermato: “Cerco giustizia perché mia sorella doveva fare solo una banale riduzione del setto nasale. Spero che il reato non vada prescritto. Mia sorella non me la darà indietro nessuno“, una volta concluso il processo.
IL FATTO – Il dramma di questa storia risale al giorno del 6 dicembre 2009. La donna, durante la giornata precedente, a bordo del suo motorino improvvisamente cadde a terra, dopo che un veicolo le tagliò la strada su viale Palmiro Togliatti. Così, arrivò sul luogo dell’incidente l’ambulanza, che provvide ad accompagnarla con un codice verde in una struttura ospedaliera al Casilino. Qui, le venne diagnosticata una frattura al naso di entità lieve. L’operazione chirurgica venne successivamente programmata per l’indomani. Subito dopo l’intervento, la vittima non aprì più gli occhi. Entrò, difatti, in un coma profondo durato per 25 giorni, che una volta trascorsi hanno portato definitivamente via la vita della giovane donna. Tuttavia, l’anestesista imputata di omicidio ha dichiarato fin dall’inizio di avere la coscienza a posto, in quanto ha eseguito a pieno i suoi doveri. Piuttosto, ha segnalato che le responsabilità penali andrebbero ricercate nella gestione post operatoria dell’intervento chirurgico, perché la vittima aveva ripreso a pieno le sue funzioni vitali, prima di entrare in coma. Secondo quanto ha comunicato l’avvocato della dottoressa, Giuliano Schettini.
di Erika Lo Magro