Dopo la notizia dell’apertura e la repentina chiusura dei varchi per accedere alle aree Schengen ed extra Schengen del Terminal 3 dell’Aeroporto di Fiumicino “Leonardo da Vinci”, dopo il provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia in merito al sequestro del molo D, la conseguente riduzione temporanea della capacità operativa dell’aeroporto e dopo che l’ad di Aeroporti di Roma, Lorenzo Lo Presti, è stato indagato dalla procura di Civitavecchia nell’ambito dell’inchiesta sul rogo nel Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino, la società di gestione aeroportuale ha comunicato l’esito delle analisi all’interno del Terminal 3, evidenziando come l’unico elemento inquinante è il toluene, peraltro usato dalla società Belfor, leader mondiale nel disaster recovery, durante le operazioni di bonifica (tinteggiatura e tamponatura) e non derivante da combustione.
I valori sono sempre stati monitorati e risultanti costantemente al di sotto della normativa nazionale ed internazionale per i luoghi di lavoro, eccezion fatta per il giorno 16 maggio quando si sono alzati, pur restando inferiori ai livelli di guardia, proprio in coincidenza con le operazioni di ripristino messe in atto dalla Belfor.
Per quanto riguarda il tema diossina, Aeroporti di Roma, prende atto anche di quanto affermato dalla stessa procura e cioè che tale fattore non è oggetto del provvedimento.
di Federico Purificati