La vasta indagine della Polizia Ferroviaria di Roma che ha portato alla luce il giro di prostituzione minorile alla Stazione Termini si arricchisce di nuovi dettagli: si conoscono infatti le intercettazioni degli indagati, frasi che non lasciano spazio a dubbi e che fanno capire meglio come venissero contattati i minori per le prestazioni sessuali nei treni a lunga sosta, nei bagni dello scalo o degli esercizi commerciali e in abitazioni private.
“Al binario 29 c’ho uno fisso che me viè con 10 euro e me lo tengo, hai capito? Anzi te lo volevo fa vedé chi era, almeno te lo facevi pure tu“.
Questa è una delle intercettazioni principali, ma ce ne sono anche altre.
“Io sto andando via perchè ho appena fatto al binario 29 con un ragazzo che era qui alle scale mobili“.
Inoltre, si conoscono ora le telefonate tra un indagato (I) e un minorenne (M):
I: Ma senti, io ti volevo sentire l’altro giorno sò stato benissimo! Tu? Ti è piaciuto l’altro giorno?
M: Come?
I: Ti è piaciuto l’altro giorno a casa?
M: Sì.
I: Sì poco o sì tanto?
M: Certo che sì.
I: Ah, certo che sì, va bene…vabbè un bacio.
C’è anche un prete tra gli indagati, un ministro di culto in due parrocchie in provincia di Viterbo: secondo i racconti dei minorenni, le promesse andavano dalle ricompense in denaro fino alle vacanze da trascorrere insieme.