Roma ne è un esempio perfetto, ma non l’unico: tante città sono piene di tombini disposti male, buche stradali e asfalto sconnesso. Si parla molto dei danni provocati da tutto ciò alle nostre auto, meno di quelli fisici. Non sono poche infatti le persone che inciampano ogni giorno su questi ostacoli, la manutenzione di troppe strade lascia a desiderare e spesso è anche colpa della distrazione.
Ma chi è responsabile dei danni appena descritti? Si può chiedere un risarcimento? C’è poco da fare quando buche e tombini sono visibili e un minimo di attenzione poteva evitare l’incidente. Il risarcimento del danno è possibile quando l’ostacolo in cui si scivola, inciampa o cade non era visibile in condizioni normali. La presenza dell’ostacolo, inoltre, deve dipendere dalla mancata manutenzione del Comune. I soldi vanno richiesti all’ente che si occupa proprio di questa manutenzione tramite lettera raccomandata o posta elettronica certificata (PEC).
Il danneggiato ha l’obbligo di dimostrare come è avvenuto l’incidente, quindi serviranno prove come fotografie e testimonianze. Inoltre, dettaglio non certo secondario, bisogna spiegare quanto è stata grave la lesione con un attestato del medico: utili per il risarcimento saranno anche le prove delle spese sostenute in ospedale. Che cosa succede se il Comune non risponde o risponde negativamente? Si può fare causa, ma è una situazione da valutare con estrema attenzione.