Pasti gratis a domicilio per i poveri e le persone ‘fragili‘ della città. L’iniziativa è stata promossa dall’assessorato alle Politiche sociali presieduto da Francesca Danese. L’annuncio è arrivato attraverso un avviso pubblico. Già nel 2009, ai tempi della Giunta Alemanno, l’allora assessore Sveva Belviso aveva promosso lo stesso tipo di servizio anche se limitato solo ad alcuni comuni.
Costo dell’iniziativa 3,7 milioni di euro. La somma in questione dovrebbe essere sufficiente al Campidoglio per garantire il vitto quotidiano a partire dal 31 dicembre 2015, al 31 dicembre 2016.
In virtù delle molteplici difficoltà che affliggono alcuni nuclei familiari su tutto il territorio della Capitale, il Campidoglio ha deciso di attivare la suddetta forma di tutela, permettendo alle persone colpite da disagio di preservare il proprio ambiente di vita.
In particolare “persone in stato di fragilità estrema, il cosiddetto ‘barbonismo‘ di ritorno che investe persone abbandonate da familiari, sole e che si ‘autoescludono dal sistema assistenziale; persone in stato di fragilità psico-sociale ed economica non in gradi di provvedere autonomamente alle proprie esigenze alimentari; persone adulte in condizioni di grave fragilità e prese in carico dal servizio sociale del municipio di appartenenza”.
Secondo una prima stima saranno circa 600 i pasti erogati quotidianamente: 120 nei municipi 1, 2 e 3; 120 nei municipi 4, 5 e 6; 120 nei municipi 7, 8 e 9; 120 nei municipi 10, 11 e 12; 120 nei municipi 13; 14; 15.
I menù avranno una rotazione mensile e periodicità stagionale. La composizione dei pasti comprenderà: “un primo piatto (pasta con condimenti o in bianco, risotti, paste ripiene, gnocchi, lasagne, minestre, da un secondo (carne bianca o rossa, pesce, affettati e formaggi), un contorno, il dessert (frutta fresca o cotta, mousse di frutta, yogurt o budini), pane una bottiglietta d’acqua da mezzo litro”.
Oltre a offrire sussistenza a chi ne ha bisogno il servizio aiuterà a monitorare lo stato di difficoltà in cui versano determinate famiglie, evitando, per quanto possibile, situazioni di isolamento. A tale proposito verrà istituita una rete di supporto quale forma di prevenzione, in accordo con il servizio sociale.