La strage di Capaci il 23 maggio ’92

La strage di Capaci è stato un attentato di stampo mafioso che ha causato la morte di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e la scorta del giudice. Falcone già da tempo aveva la sensazione di essere tra i principali bersagli di Cosa Nostra, soprattutto considerando che il maxiprocesso aveva portato alla condanna di 360 imputati. Un primo attentato fu messo in atto il 20 giugno 1989, quando, nei pressi della sua villa all’Addura, un agente della scorta trovò sugli scogli un borsone pieno di dinamite.

La strage di Capaci risale al 23 maggio 1992: alle 17:40 Giovani Falcone e Francesca Morvillo, la moglie,atterrarono all’aeroporto di Palermo “Punta Raisi”; il viaggio proseguì con Falcone alla guida di una delle tre Fiat Croma blindate (con lui e consorte anche l’autista giudiziario Giuseppe Costanza, che si sistemò sul sedile posteriore), seguito dai sei agenti della scorta. Arrivati sull’autostrada A29, vicino all’uscita di Capaci, furono azionati, attraverso un radiocomando, 500 chilogrammi di esplosivo, nascosti in un tombino dell’autostrada. Alle 17:56 l’Istituto di Geofisica registrò l’esplosione e 15 minuti più tardi arrivarono i soccorsi. Lo scenario che si presentò davanti ai loro occhi fu tremendo: al posto dell’asfalto una voragine larga 30 metri e profonda otto, un ammasso di macerie e corpi.

A provocare l’esplosione fu Brusca, che azionò il telecomando appena avvistate le automobili blindate: la prima auto della scorta fu catapultata a dieci metri di distanza in un giardino di olivi e all’interno c’erano i corpi senza vita dei tre agenti Rocco Di Cillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro. La terza auto con gli altri agenti resistette e si salvarono anche altri civili che al momento dell’attentato viaggiavano con le proprie autovetture in quel tratto di strada. L’auto con dentro Falcone e la Morvillo, invece, si schiantò contro il muro di cemento e fu ritrovata spezzata in due, ma con i due ancora vivi. Vennero trasportati d’urgenza in ospedale, ma lì, dopo un’ora di agonia morì Falcone e ore dopo morì la moglie.

La notizia venne ripresa subito dai tg nazionali e il Paese fu colto da un profondo senso di sgomento. Durante i funerali delle vittime venne manifestata la rabbia non solo nei confronti della mafia, ma anche verso la politica. Attraverso un’intercettazione vengono individuati come mandanti dell’attentato Bernardo Brusca, Totò Riina e Bernardo Provenzano.




Roma, 23  maggio


1 COMMENTO

  1. […] Successivamente a Roma è stata istituita la Superprocura e nel maggio del 1992 Falcone ha finalmente ottenuto i numeri per diventare Superprocuratore: un trionfo per i due magistrati e amici, che però ha visto una tragico finale dato che il giorno successivo, Falcone è stato ucciso insieme alla moglie nella cosiddetta Strage di Capaci (di seguito il link sulla Strage di Capaci http://www.newsgo.it/la-strage-di-capaci-il-23-maggio-92/ ). […]

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