La tassazione delle nostre case è una delle più complesse, tenuto conto dei continui cambiamenti di nome che confondono puntualmente i contribuenti. Come spiegato oggi dall’associazione dei consumatori Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori), la situazione del 2015 non sarà molto diversa da quella dello scorso anno.
L’unica novità che era prevista quest’anno, la cosiddetta “local tax” che avrebbe dovuto inglobare tutte le imposte, è stata messa da parte. Quali sono dunque le regole da rispettare nel 2015? Tra le innovazioni principali bisogna ricordare quelle relative ai terreni agricoli, con le aliquote massime e minime della Tasi e della Tari praticamente congelate, le esenzioni per i fabbricati colpiti dal terremoto dell’Aquila del 2009 e l’invio a casa dei bollettini precompilati dal Comune. Entriamo più nello specifico dei singoli tributi, come ricostruito dall’Aduc.
IMU
L’Imposta Municipale Unica deve essere versate dai proprietari degli immobili: è entrata a regime nel 2014 e quest’anno è rimasta praticamente identica, colpendo le seconde case, le aziende, i negozi e tutti gli edifici non abitativi. La prima casa è invece esclusa dal pagamento. L’imposta va pagata in due rate, la prima delle quali scadrà il prossimo 16 giugno (le aliquote sono quelle stabilite l’anno scorso dal Comune), mentre per la seconda ci sarà tempo fino al 16 dicembre (le aliquote saranno quelle del 2015).
TASI
La Tassa sui Servizi Indivisibili grava sul proprietario dell’immobile e, se previsto dal Comune, sull’eventuale inquilino. Le aliquote del 2015 sono le stesse di un anno fa: quella base è pari all’1 per mille, mentre quella massima è del 2,5 per mille, con una maggiorazione dello 0,8 per mille (secondo l’Aduc, molti Comuni decideranno di applicare l’aliquota del 3,3 per mille). Le scadenze sono identiche a quelle appena ricordate per l’Imu.
TARI
La tassa sui rifiuti è in vigore dal 2014 e grava su chi occupa gli immobili, proprietari o meno. Le delibere da rispettare sono le stesse dell’anno scorso, mentre le eventuali differenze potranno essere recuperate nel 2016. Ogni Comune la può riscuotere liberamente con almeno due rate a cadenza semestrale (verranno inviati a casa i bollettini postali oppure i moduli F24 già compilati).