Pubblico delle grandi occasioni per la finale di Coppa Italia tra Juventus e Lazio. Si sfidano la prima e la terza della classe. I bianconeri, già con lo scudetto cucito sul petto, vengono da una stagione brillante, piena di conferme dopo l’addio di Conte e sognano il triplete; la Lazio di Pioli ha superato lo scetticismo di inizio stagione e ha superato le aspettative della maggior parte degli appassionati.
Tanta densità a centrocampo e squadre molto aggressive. La prima squadra a far esplodere l’Olimpico è proprio la squadra biancoceleste, che al 4′ trova il gol del vantaggio con Radu che colpisce di testa su servizio di Cataldi, centrocampista che si è portato alla battuta del calcio di punizione. Ma passano 7′ e la Juve pareggia i conti con Chiellini in acrobazia, anche in questo caso occasione nata su calcio di punizione. La prima ammonizione è di Parolo, che interviene troppo deciso su Vidal. Nella fase centrale del primo tempo mancano le occasioni da gol, i bianconeri cercano di scardinare la difesa degli avversari, che però coprono bene e cercano di ripartire, anche se manca lucidità nella costruzione della manovra. Ma sono gli uomini di Pioli ad avere la seconda occasione di gol: al 27′ Felipe Anderson dà inizio al contropiede della Lazio, lancia Cataldi, ma il giovane cerca il tiro di precisione e non di potenza, facendo indispettire anche l’allenatore. Al 31′ ancora una volta lampo dei padroni di casa (anche se è la Juve a giocare in “casa”) con Parolo che approfitta di una leggerezza di Pogba e dal limite dell’area cerca il tiro di potenza a sorpresa ma non inquadra lo specchio della porta. E il primo tempo si chiude con Berisha che corre un rischio sulla pressione di Tevez e Orsato, per la terza volta consecutiva arbitro della finale, fischia senza concedere il recupero. All’intervallo è Radu a intervenire ai microfoni della Rai:
“È una finale e per me sono molto equilibrate. Non dobbiamo rischiare niente e si vede perché siamo compatti, nessuna delle due squadre vuole rischiare. Con la difesa a tre siamo facendo bene, peccato per il pareggio immediato”.
Al rientro il canovaccio della partita non cambia, anche se le due squadre giocano con meno aggressività e cercano di trovare con calma gli spazi giusti per colpire in modo decisivo. Al 56′ è Pogba a provarci con un colpo di testa che non impensierisce Berisha. Pochi minuti dopo prova a rispondere Parolo, ma anche Storari non ha bisogno di intervenire. Il primo ammonito della Juventus è Evra, che involontariamente blocca proprio Parolo, che è in anticipo sul pallone. E poco dopo arriva l’ammonizione anche per Bonucci, che allarga il braccio sulla ripartenza di Candreva. Primo cambio forzato per Pioli, che al 71′ è costretto a far entrare Mauricio al posto di Radu, dolore al polpaccio per lui, e deve ridisegnare la difesa della Lazio. Risponde Allegri, che fa entrare Pereyra al posto di Pogba, oggi apparso sottotono. Secondo tempo in cui mancano le grandi occasioni da gol, ma le due squadre, nonostante sia calata l’intensità di gioco e ci sia qualche errore in fase di impostazione, sono molto attente in fase difensiva. All’81’ Pirlo pesca Lichsteiner con uno dei suoi soliti lanci, ma il guardialinee ferma tutto (dal replay non sembra esserci, ma il giocatore non agganciato la palla). Subito dopo nella Lazio entra Djordjevic per Klose, che subito viene lanciato bene, ma al momento del tiro non riesce a mettere potenza. Risponde la Juve con l’entrata di Matri al posto di Llorente. Nel finale si fa sotto la squadra Allegri e all’85’ proprio Matri la mette dentro, ma non’cè neanche il tepo di festeggiare perché viene fischiato il fuorigioco (da rivedere). Sale la pressione dei biancocelesti negli ultimi minuti, ma dall’altra parte c’è la corazzata bianconera che impedisce di trovare la soluzione vincente. Nel recupero ci prova anche Tevez con un tiro da fuori area che viene controllato da Berisha mentre esce. E la sfida ai tempi regolamentari finisce in parità, quindi si va ai supplementari.
Tempi supplementari – Al 93′ Djordjevic fa tremare la Juve, in questa occasione molto fortunata, che tira dalla distanza e colpisce per ben due volte il palo. Passano 3′ e la Juve ribalta la situazione e si porta in vantaggio con Matri, che sorprende Berisha, stavolta decisamente poco preciso. E l’autore del gol viene anche ammonito per essersi tolto la maglia durante i festeggiamenti. A questo punto gli uomini di Allegri cercano di gestire la gara e non lasciano avanzare gli avversari.
All’inizio del secondo tempo supplementare ultimo cambio nella Lazio: dentro Keita, fuori De Vrij. Poco dopo ammonito anche Candreva nella Lazio. L’ultimo cambio di Allegri è Padoin al posto di Lichsteiner.
La Lazio ci prova e ha l’occasione per portarsi in vantaggio, ma poco dopo è proprio la Juve a segnare e a quel punto non è riuscita a trovare il pareggio la squadra di Pioli. Si arrende dopo aver lottato per 120′ e probabilmente avrebbe meritato un epilogo diverso. Vince la Juve, che agguanta il secondo trofeo stagionale e che ha avuto dalla sua la dea bendata.