La bufala dei 25 mila euro se ti sposi continua purtroppo a circolare sul web e sono in molti a crederci: ecco perché si tratta di una iniziativa inventata.
Ci sono bufale che resistono al trascorrere del tempo e che riescono a essere credute ed esaltate: è il caso di quella che parla di un fantomatico incentivo da 25 mila euro destinato alle coppie che si sposeranno entro la fine dell’anno. Il bonus sarebbe una idea della Comunità Europea, con tanto di apposito Piano per le Politiche Familiari. Ecco di seguito il testo della falsa iniziativa:
“Approvato dalla Comunità Europea il primo Piano per le politiche familiari che ha delineato una serie di azioni ed interventi da attuarsi all’interno dei piani e programmi regionali e locali dei paesi membri per la famiglia, secondo le risorse disponibili.Fra le misure previste dal Piano anche un incentivo di 25 mila € per tutte le coppie che decideranno di convogliare a nozze entro la fine dell’anno 2015 a norma dell’articolo 5 del D.L. 201/2014 (c.d. Salva famiglia).
Secondo i dati Istat europei negli ultimi due anni le nozze hanno subito un calo pari a 6.013.613 celebrazioni in meno. Due anni fa sono state celebrati 13.230.613 matrimoni, l’anno successivo poco più di 7.217.000, pari a 3,6 nozze ogni mille abitanti. Secondo il rapporto Istat “Il matrimonio in Europa”, con dati riferiti al 2013, ci si sposa meno e più tardi perché si rimane in famiglia più a lungo: i giovani hanno difficoltà a trovare il lavoro e la casa e quando si decidono a compiere il grande passo hanno già in media 35 anni, almeno dieci in più rispetto all’età delle nozze dei propri genitori.
Per ricevere i 25 mila Euro previsti dalla Comunità Europea, sarà sufficiente presentare i documenti che attestano che la data delle nozze è stata fissata entro la fine del 2015 (prenotazione sala ricevimenti, prenotazione al Comune per la celebrazione ed eventualmente quella relativa al rito religioso; sono escluse le nozze islamiche celebrate presso le moschee, in quanto non rientrano nei canoni e folklore dell’Europa) presso lo Sportello Unico Europeo (SUE), presente in tutte le Prefetture“.
In molti hanno creduto a questa bufala grazie al passaparola sui vari social network, ma basta poco per capire che non c’è nulla di vero. Anzitutto, i conti non tornano: se lo scorso anno si sono sposate più di sette milioni di coppie, tra il 2014 e il 2015 se ne sposeranno almeno il doppio, rendendo necessario lo stanziamento di 350 miliardi di euro di incentivi, una cifra fuori da ogni logica. Inoltre, lo Sportello Unico Europeo non esiste e la sigla SUE ne identifica un altro che si occupa però di edilizia.