Può capitare a chiunque di ritrovarsi sul balcone di casa dei piccioni che sporcano e rovinano l’abitazione con i loro nidi ed escrementi. Ma chi è responsabile per questi danni? A chi si può chiedere un eventuale risarcimento? I piccioni sono considerati dalla legge “animali selvatici”, quindi la responsabilità del Comune non scatta in maniera automatica.
Chi viene danneggiato, dunque, deve dimostrare che la pubblica amministrazione è stata colpevole: secondo alcuni giuristi, la responsabilità può essere provata dal fatto che in città sono presenti troppi piccioni e che gli accorgimenti non sono stati sufficienti per contrastare il problema. C’è però un dettaglio da non sottovalutare.
In quanto animali selvatici, sono anche patrimonio indisponibile dello Stato e la cattura e la sterilizzazione devono essere preceduti da una opportuna autorizzazione. L’avvelenamento o l’eliminazione rischiano di far scattare una condanna penale per maltrattamento. Alcune sentenze hanno bloccato le delibere comunali che avevano previsto l’abbattimento dei piccioni, un provvedimento che viene accettato soltanto quando tutte le altre soluzioni si sono dimostrate inefficaci.
Il cittadino danneggiato può comunque chiedere al Comune e alla Asl che si adottino misure utili per limitare il fenomeno: tra l’altro, esistono delle leggi regionali che prevedono indennizzi per i proprietari terrieri danneggiati dagli animali selvatici.