Dino Risi, nato a Milano il 23 dicembre 1916, è stato un regista e sceneggiatore italiano, nonché uno dei massimi rappresentati della commedia all’italiana insieme a Mario Monicelli e Luigi Comencini, Ettore Scola e Nanni Loy. Dopo aver studiato al Liceo classico Giovanni Berchet di Milano e conseguito la laurea in Medicina, si rifiutò di diventare uno psichiatra, come avrebbero desiderato i genitori, ed iniziò la sua carriera cinematografica lavorando per Mario Soldati e Alberto Lattuada. La sua opera prima fu un cortometraggio girato nel 1946, Barboni, sulla disoccupazione a Milano.
La fama iniziò ad arrivare verso la metà degli anni Cinquanta con Pane, amore e…, primo capitolo della saga con protagonista Vittorio De Sica. I suoi capolavori arrivarono negli anni Sessanta, quando si legò a personaggi come Alberto Sordi, Vittorio Gassman e Nino Manfredi, di cui disse:
“Lo chiamavo l’orologiaio: era pignolissimo nel suo lavoro, un cesellatore, per questo riusciva a dare risultati straordinari. era un professore della scienza della risata. Tutto calcolato, ma in modo che sembrasse naturale. L’esatto contrario di Ugo Tognazzi, attore ruspante, se mai ce ne furono”.
(Wikiquote)
Con Vittorio Gassman girò Il sorpasso, Profumo di donna, candidato agli Oscar nel 1976 come Miglior Film straniero e miglior sceneggiatura non originale, e I nuovi mostri, che ricevette una nomination come Miglior film straniero.
Negli anni Novanta lavorò per l’ultima volta con Gassman in Tolgo il disturbo, del 1990, e realizzò il suo ultimo film Giovani e belli, del 1996, remake di Poveri ma belli. Nel 2002 vinse il Leone d’oro alla carriera, seguito da tre David di Donatello.
Il libro Registi d’Italia di Barbara Palombelli contiene dichiarazioni sul suo ateismo:
“Da ateo, ero esonerato dalla lezione di religione, potevo entrare più tardi e saltare la prima ora, ero invidiatissimo“.
“Quando sarò al lumicino, voglio essere portato a finire in quel di Waterloo, in Belgio. Sono stato a vedere la tristissima pianura dove l’Imperatore fu sconfitto, non è un granché. Ma la prego di immaginare che bella figura farei io, ateo non pentito: Dino Risi, nato a Milano, morto a Waterloo”.
(Wikipedia)
Per oltre trent’anni ha vissuto nel recidence Adrovandi a Roma, dove è morto dopo una lunga malattia il 7 giugno 2008. Con il suo cinema d’evasione, Dino Risi è stato protagonista di una stagione irripetibile del nostro cinema, quello della cosiddetta “Commedia all’Italiana” che ha raggiunto il suo apice negli anni Sessanta.