Dopo l’episodio della donna presa a sprangate a La Storta mentre si recava a lavoro, decine di cittadini sarebbero scesi in strada per protestare contro la mancanza di sicurezza dopo l’ennesimo episodio criminale. I residenti di Casale San Nicola, nello specifico, hanno manifestato il loro dissenso nei confronti dell’apertura di un centro profughi nella zona. La manifestazione ha avuto luogo di fronte la caserma dei carabinieri di La Storta Queste le motivazioni della protesta:
Il sit-in è stato inscenato – viene spiegato – per lamentare una mancanza di sicurezza nella zona residenziale alla periferia della capitale, uno dei motivi per i quali una parte dei residenti non vuole la nuova struttura per richiedenti asilo nell’ex scuola Socrate.
Ancora non sono arrivati i profughi e già cominciamo? – si chiede su Fb il capogruppo di Fdi in XIV Municipio Fulvio Accorinti, in prima fila contro il centro profughi – Questo fatto dimostra, semmai ce ne fosse stato bisogno, ai tanti che ancora non vedono o non vogliono vedere che il problema sicurezza esiste e non farà altro che peggiorare con un eventuale arrivo dei profughi! La struttura di via del Casale di San Nicola 150 è stata posta sotto sequestro penale per evidenti e gravi abusi edilizi. Aggressioni continue e veri e propri saccheggi delle abitazioni ai danni di cittadini……..insomma siamo nell’illegalità totale contro la quale da settimane Fratelli d’Italia si sta battendo”.
Cittadini della Storta beffeggiati da sindaco e governo – “Apprendiamo del tragico evento accaduto questa mattina all’alba alla giovane rumena residente ne La Storta, picchiata violentemente con una spranga da un cittadino ghanese davanti ad un cassonetto. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza alla donna, che ha dovuto subire una così grave aggressione, e le auguriamo una pronta guarigione”. Lo ha dichiarato Cinzia Pellegrino, referente dell’area tutela Vittime della Violenza di FdI-AN per Roma Capitale. “Questa giunta e questo governo – aggiunge – ancora non hanno capito che la gestione dell’immigrazione, volutamente incontrollata per meri fini affaristici e per un cieco fumo ideologico, sta provocando l’implosione delle città, e in particolare della Capitale. Il raggiungimento di una vociferata quota stabile di 7.400 rifugiati (per i quali ancora non si hanno ben definiti luoghi di destinazione, strategie di gestione e prassi di verifica), il record di popolazione nomade (oltre 7.000 di cui un terzo in campi abusivi), le politiche economiche restrittive per le forze dell’ordine, stanno consegnando la Città allo sbando”.
Cittadini vogliono Capitale più sicura – “Siamo solidali – conclude la Pellegrino – con tutti i cittadini che scendono in piazza e hanno il coraggio di protestare contro questa visione appannata e proditoria della loro vita e della loro sicurezza. I romani non vogliono una città razzista, ma una Capitale più sicura, dove non si debba avere paura di prendere la metro o passare davanti ad un cassonetto”.
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