Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente del Telefono Rosa, ha commentato così l’ennesima tragedia che ha visto morire una 47enne a causa di un colpo di pistola sparato dal compagno, che poi ha puntato contro di sé l’arma:
“Una sequenza di femminicidi spaventosi, nella quantità e nella cronaca di come sono avvenuti. Ci chiediamo quante donne debbano ancora morire e quanti bambini devono ancora essere vittime con le loro madri, prima che Stato e Magistratura comprendano che va fatto un salto di qualità: sia negli strumenti messi in campo sia in una nuova cultura della valutazione dei casi. Avevamo, solo qualche giorno fa, letto della terribile morte di Loredana Colucci, ammazzata dal suo torturatore, libero nonostante avesse tentato di strangolarla e nonostante le reiterate (quanto inutili) denunce della donna per stalking. Le cose sono due – ha detto Moscatelli – se il giudice ha agito nel rispetto della legge, allora questa legge va cambiata. Ma non basta: serve un cambiamento culturale anche dei magistrati, serve una nuova sensibilità quando si trovano di fronte a casi come questi.
Poi Moscatelli ha parlato di alcune necessità:
“Occorrono strumenti che al momento sono incomprensibilmente fermi. La Convenzione di Istanbul ha indicato strade precise ma in Italia, nonostante il Piano antiviolenza, siamo ancora in una fase di stallo: chiediamo, a questo riguardo, che il Dipartimento Pari Opportunità controlli con grande attenzione come vengono spesi i soldi che il Governo ha dato alle Regioni per affrontare questa pandemia e quali risultati vengono raggiunti. Non c’è più tempo. Questa mattanza – ha concluso Moscatelli – va fermata”.