L’Anpi di Roma ha pubblicato una nota in cui ha contestato le parole di Maroni e Salvini sui migranti, definendole disumane:
“Le dichiarazioni di Maroni e Salvini sui migranti sono disumane e antisociali. Dopo aver instillato per anni la paura verso l’altro ora i leghisti pretendono che il nostro paese, famoso per la sua vocazione al volontariato e all’accoglienza, spazzi via i migranti come fossero mondezza da lasciare il più lontano possibile da casa o in fondo al mare. Le migrazioni non si possono fermare, vanno governate assieme e tutti devono fare la propria parte, ma l’Europa si deve assumere le proprie responsabilità, l’Italia non può essere lasciata da sola“.
Poi l’Anpi ha voluto ricordare il passato degli italiani in terra straniera (anche se Salvini ha detto più volte che non è paragonabile quanto avvenuto agli italiani rispetto a quanto sta avvenendo ora):
“Si ricordino i leghisti di quando gli italiani erano costretti a migrare – ha continuato l’Anpi – degli italiani morti nelle miniere belghe e di quelli che lasciavano tutto alle spalle per cercare una vita migliore. Sono milioni i migranti italiani nel mondo, dunque dovrebbero essere rimpatriati anche loro? L’ipotesi di tagliare i fondi ai comuni pronti ad accogliere i migranti è di una inciviltà senza precedenti. Il presidente del Consiglio deve intervenire su Maroni e Salvini, ricordandogli l’art. 54 della Costituzione. Basta demagogia e felpe con la ruspa, non ci si può appellare alla tutela delle radici italiane calpestando il secolare spirito di solidarietà“.