Roma sempre più protagonista all’estero e a causa del degrado che la caratterizza sempre di più. Il professore Alberto Asor Roma ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera e ha commentato quanto scritto dalla stampa estera e la proposta di Alessandro Gassmann
Nelle ultime settimane la stampa estera ha riservato maggiore attenzione allo stato della Capitale, che oggi occupa le pagine dei quotidiani a causa del degrado sempre crescente. Alberto Asor Rosa, scrittore e professore dell’Università La Sapienza, ha commentato – sulle colonne del Corriere della Sera – l’articolo del New York Times:
“Mi permetto di suggerire al New York Times, così appassionato ai problemi della Capitale d’Italia, di inviare i suoi giornalisti a Fontana di Trevi, al Colosseo e anche sotto casa mia, a Borgo Pio, a pochi metri da Piazza San Pietro, per verificare un’altra forma di degrado: quella procurata dai turisti americani… che… mezzi nudi, con le infradito, mangiano stravaccati e lasciano cumuli di sporcizie d’ogni genere.
Poi Rosa ha spiegato cosa, secondo lui, fa davvero notizia:
“La notizia non è il degrado di Roma, ma che il degrado venga scoperto e denunciato. Perché no, dico: qualsiasi romano sa perfettamente che Roma vive in condizioni tragiche da molto tempo e che la deriva è cominciata con la catastrofica esperienza della giunta guidata da Gianni Alemanno. I cassonetti colmi di rifiuti che nessuno raccoglie, i bus luridi che non passano mai, l’anarchia totale della burocrazia… tutto era sotto gli occhi di tutti ma nessuno, per anni, ha osato dire qualcosa”.
Infine ha commentato la proposta di Alessandro Gassmann , che vorrebbe combattere il degrado di Roma scendendo in campo in prima persona. L’attore ha lanciato l’iniziativa Roma sono io, un modo per far sì che i romani si riprendano la città e facciano quello che le istituzioni non sono in grado di fare:
“Ho appreso che il figlio di Vittorio ha scritto il suo tweet dall’Uruguay. Beh, cominci a pulire le strade di Montevideo, se ha tanta voglia di usare la scopa… Io non ci penso proprio! Pago regolarmente ingenti tasse per la nettezza urbana. E pretendo di vedere gli operatori ecologici lavorare con impegno e regolarità”.