Andy Warhol è stato il noto pittore, scultore, direttore della fotografia, sceneggiatore, montatore, attore, regista e produttore cinematografico che è passato alla storia come uno degli artisti più influenti del XX secolo e figura di riferimento della Pop Art. Studiò arte pubblicitaria al Carnegie Institute of Technology. Aveva 34 anni e diverse esperienze alle spalle quando Muriel Latow, che lavorava nella Galleria Ferus, gli propose di organizzare una mostra puntando su qualcosa in grado di evocare alle gente un senso di quotidianità:
“C’è bisogno di qualcosa che si vede ogni giorno, qualcosa che chiunque possa riconoscere. Qualcosa come un barattolo di Campbell’s Soup”.
Ecco allora che Andy Warhol trovò la propria musa ispiratrice in questi barattoli che lui descrisse come il suo “pranzo quotidiano, ogni giorno, per vent’anni“, e decise di portare 32 immagini serigrafiche della Campbell’s Soup, ciascuna di dimensioni pari a 50 x 40 centimetri, nei diversi gusti e colori. Il 9 luglio 1962 avvenne l’inaugurazione della mostra e tutti i visitatori sembrarono da subito sorpresi dalla produzione di Warhol, anche perché erano abituati a vedere quegli oggetti tra gli scaffali dei supermercati. Il celebre dipinto Campbell’s Soup Cans, che all’epoca Warhol riuscì a vendere per mille dollari, quando nel 1996 fu acquistato dal Museo d’Arte Moderna di New York (il MoMA), fu valutato ben 15 milioni di dollari.
Alle scatolette della Campbell’s Soup Andy Warhol dedicò una grande quantità di quadri. Le rappresentò a volte chiuse, come in questo caso, altre volte aperte e seguirono altre innumerevoli varianti: barattoli rimpiccioliti al centro della tela, aggrediti da un apriscatole, accartocciati o con l’etichetta scollata che lascia trasparire la latta ossidata, o ancora ripetuti all’infinito in lunghe file sovrapposte. La grande ripetizione del medesimo tema sembra sfruttare i meccanismi della pubblicità: il bombardamento costante delle stesse immagini, colpendo in maniera subliminale, provoca quel meccanismo del “riconoscere”, che è una delle molle, a livello inconscio, con cui le masse manifestano le proprie scelte e preferenze.