Assegno postdatato: secondo la Corte di Cassazione il raggiro è evidente quando chi lo emette è consapevole di non avere i soldi per coprire il debito
L’assegno postdatato, cioè quello che ritarda il momento del pagamento effettivo, non è teoricamente legale, anche se in Italia questa pratica è molto diffusa. Il rischio principale è quello di essere truffati: secondo una sentenza pubblicata in questi ultimi giorni dalla Corte di Cassazione, quando si emette un assegno postdatato e c’è la consapevolezza che il conto corrente non sarà coperto adeguatamente, allora si avrà a che fare con una truffa aggravata.
Il rilascio dell’assegno postdatato non va considerato un illecito, mentre lo è il mancato pagamento di una merce acquistata, comportamento che consente di ottenere un risarcimento. Si va sul penale (la truffa) quando la persona sa benissimo di non poter saldare il debito con le sue risorse economiche, mentre fa credere il contrario.
In poche parole, le rassicurazioni trasformano l’illecito da civile a penale, ben più grave. Ecco perché bisogna prestare la massima attenzione e capire le differenze tra un semplice assegno privo di copertura e un raggiro.