Blackout New York: era la notte del 13 luglio 1977 quando il centro abitativo della città rimase completamente senza corrente e ancora oggi è un avvenimento che viene ricordato con terrore. La città, infatti, stava affrontando un periodo difficile a causa della crisi economica e l’amministrazione locale tagliava le spese. Nello stesso periodo si parlava molto del serial killer David Berkowitz, detto Sam, che uccideva le ragazze bionde. Quell’estate è conosciuta come “l’estate di Sam”.
Il blackout iniziò in serata, verso le 21:30, a causa dell’avaria provocata dai fulmini a una sottostazione della Con Edison, compagnia fornitrice di energia elettrica. Alcune zone fornite dalla compagnia elettrica Long Island Lighting Company non risultarono interessate al blackout. Nonostante fossero state azionate da subito le procedure di emergenza, la fornitura di energia elettrica stabilizzò solo la sera successiva.
In alcune zone della città la gente scese in strada e diede vita a delle vere e proprie feste, ma durante il blackout, New York divenne anche terreno di rivolte e scontri per le strade soprattutto in alcuni quartieri, principalmente i più poveri. Furono appiccati 1.037 incendi, mentre vennero danneggiati e saccheggiati circa 1.600 negozi. I danni ammontarono a una cifra di 300 milioni di dollari. Alla fine dell’evento la polizia, tra gli agenti si registrarono 550 feriti, arrivò ad arrestare 3.776 persone a causa dei vari reati commessi durante le sommosse notturne.
New York, paralizzata dal backout, fu costretta a far chiudere i due principali aeroporti cittadini, Kennedy e La Guardia e la metropolitana; colpito anche lo Shea Stadium, dove la squadra dei Mets stava giocando. La luce tornò il giorno successivo, anche se in alcune zone ci vollero addirittura 25 ore. Quando il sindaco Abraham Beame chiese spiegazioni alla Con Edison, quest’ultima non fu in grado di darne. Alcuni dirigenti, invece, parlarono, non troppo convinti, di fenomeni naturali.