L’Andrea Doria è stato un transatlantico dell’Italia di Navigazione Spa, varato il 16 gennaio 1951 e in grado di portare fino a 1241 passeggeri.
Il nome è stato scelto in onore di un ammiraglio, Andrea D’Oria. Con la fine della Seconda guerra mondiale, l’Italia, che stava affrontando un periodo di ricostruzione, stava cercando di dare una nuova immagine di sé e l’Andrea Doria rappresentava un vanto dato che era la più grande e veloce nave passeggeri, ma soprattutto era bella grazie agli arredamenti di lusso ed era sicura.
Ma la sicurezza e la bellezza non hanno evitato il disastro che si è verificato il 25 luglio 1956: mentre l’Andrea Doria si stava dirigendo a New York si è scontrata con la Stockholm, una nave svedese della Swedish America Line. Nello scontro hanno perso la vita 46 passeggeri dell’Andrea Doria e 5 della Stockholm.
Secondo l’inchiesta l’Andrea Doria ha cercato di virare a sinistra e non a destra perché ormai non c’era altra soluzione. Le navi non hanno fatto in tempo a vedersi a causa della nebbia e tra le due non c’è stato nessun contatto radiofonico. Non è servita neanche l’emissione dei fischi obbligatori durante la nebbia da parte dell’Andrea Doria, cosa non eseguita invece dalla Stockholm.
Lo sbandamento iniziale ha fatto sì che l’operazione di abbandono della nave diventasse più difficile, ma grazie all’esperienza dell’equipaggio dell’ Andrea Doria e del comandante Piero Calamai, tutti i passeggeri sono stati messi in salvo. Calamai, dopo essersi rifiutato di abbandonare l’ Andrea Doria, è stato messo in salvo dai suoi ufficiali, tornati indietro proprio per portarlo via.
Dopo aver salvato i passeggeri e gli ufficiali, Calamai ha cercato di far salvare la sua nave, ma questa continuava a inclinarsi e alle 10:09 del 26 luglio è affondata.