Gabriele Paolini torna in libertà, revocati domiciliari e braccialetto elettronico dopo due anni dalle accuse
Gabriele Paolini torna in libertà. Il noto “disturbatore televisivo” era stato arrestato con l’accusa di prostituzione minorile, pedopornografia e violenza sessuale. Dopo due anni, revocati gli arresti domiciliari. La decisione è stata presa dai giudici della quinta sezione penale del tribunale di Roma. Per lui solo obbligo di firma, in base a quanto disposto dal pm Claudia Terracina. Tolto anche il braccialetto elettronico.
Durante l’udienza di questa mattina, tenutasi a piazzale Clodio, i magistrati hanno raccolto la testimonianza di uno dei minori coinvolti nella vicenda. Il giovane ha confermato la versione di Paolini, rispondendo con gli incontri con l’imputato non avessero alcuna natura mercenaria.
Paolini, difeso dagli avvocati Lorenzo La Marca e Massimiliano Kornmuller, ha commentato la decisione del tribunale insistendo per la sua innocenza: “Le accuse nei miei confronti sono state smentite. Non c’è stata alcuna attività di prostituzione con scambio di denaro. Si è trattato di un rapporto affettuoso e duraturo“.
“Ho seguito i consigli dei legali, ma non quelli che mi dicevano che c’erano anche misure alternative perché se si sbaglia bisogna pagare – afferma – C’era amore, ma non posso venire meno alla responsabilità morale perché sapevo che all’epoca era minorenne”. Gli arresti, assicura Paolini, lo hanno cambiato: “Non voglio rinnegare quello che ho fatto, ma ora voglio pensare solo alla mia biografia, al cinema visto che dalla biografia nascerà un film, e alla pittura“. (Ansa)