La tassa sui bancomat è la parte più controversa della cosiddetta Delega Fiscale: riguarda professionisti e titolari di partite Iva
Il Governo Renzi non ha alcuna intenzione di cancellare quella che già tutti conoscono come “tassa sui bancomat”. Questo nome serve a indicare uno dei commi della cosiddetta Delega Fiscale, la legge con cui il Parlamento rimanda al Governo il compito di intervenire sul sistema fiscale. Il testo prevede delle sanzioni sui prelievi non giustificati al bancomat e l’Agenzia delle Entrate potrà controllare come viene usato il denaro contante.
La “tassa” riguarderà i professionisti e le partite Iva: per contrastare l’evasione fiscale e scoraggiare l’uso del contante, il ritiro di banconote dagli sportelli dovrà essere giustificato, altrimenti si rischia una multa compresa tra il 10 e il 50% di quanto prelevato. I dubbi sono tanti: qualcuno ha suggerito l’introduzione di un libro contabile per annotare ogni spesa, ma c’è anche chi pensa che il Fisco non si accanirà mai in questa maniera.
Tra l’altro, un provvedimento simile venne adottato dieci anni fa nella Legge Finanziaria, ma venne poi dichiarato incostituzionale, dunque c’è un precedente incoraggiante. Se dovesse essere approvata la legge, i contribuenti coinvolti dovranno chiedere sempre scontrini e fatture e non accettare mai pagamenti in nero. Ci sono però delle situazioni che non prevedono il rilascio dello scontrino, come ad esempio quando si mette benzina o si compra il giornale, di conseguenza la giustificazione di determinate spese potrebbe diventare complicata. Si attendono con urgenza novità, vi terremo aggiornati.