Fino a più di un secolo fa solo i nobili, i borghesi e gli scrittori erano in grado di permettersi di partire per lunghi viaggi, soprattutto per quanto riguarda le vacanze, ma Thomas Cook, un imprenditore inglese devoto alla fede Battista (nel 1828 divenne ministro) e membro della Società della Temperanza (un’associazione filantropica che cercava di combattere il consumo di alcol), fu il primo a ribellarsi a questo sistema, che per molto tempo permise solo a coloro che possedevano un cospicuo conto in banca di andare alla scoperta della cultura e dell’arte nelle grandi città europee.
Al turismo per ricchi, il cosiddetto turismo d’élite, lui riuscì a contrapporre la prima forma di turismo di massa, ideata per far svagare e riposare anche gli operai sfruttati dal capitalismo, organizzando un viaggio di 11 miglia in treno, per 570 persone, da Leicester a Loughborough, al costo di uno scellino a persona, comprensivo anche del pasto giornaliero. Questa prima forma di turismo di massa ebbe luogo il 5 luglio 1841, data passata alla storia per aver dato vita al primo viaggio organizzato. Quella fu una vacanza senza eccessi, ma molto apprezzata, tanto che Thomas Cook arrivò a pensare di farne il proprio mestiere (fondò la prima agenzia di viaggio, la Thomas Cook and Son), organizzando differenti pacchetti turistici, tutti in base alle esigenze dei clienti. E da quel momento iniziò un nuovo modo di viaggiare, un turismo che negli anni non fece altro che crescere e diede vita al turismo di massa, che oggi è standardizzato.
Grazie allo sviluppo della rete ferroviaria, l’impresa di Cook è cresciuta notevolmente e nel 1888 ha avuto l’opportunità di aprire uffici in tutto il mondo. Oggi continua a essere una delle maggiori compagnie internazionali di viaggi.