Il traforo del Monte Bianco, che per molto tempo più stato il traforo più lungo al mondo, è lungo 11,6 chilometri e collega Italia e Francia attraverso le comunità di Courmayeur, Valle d’Aosta, e Chamonix, Alta Savoia. Queste due comunità sono legate da fattori socio-linguistici e dalla creazione di sviluppo economico dovuto soprattutto al turismo (territorio montano).
Per diverso tempo la realizzazione di quest’opera pubblica è stata al centro del dibattito politico, ma è stato solo grazie al progetto ideato e presentato dall’ingegnere Dino Lora Totino nel maggio del 1946, rivisto e aggiornato dall’ingegnere Vittorio Zignoli, che sono partiti i lavori. La costruzione è avvenuta congiuntamente tra Italia e Francia ed è durata 7 anni. Iniziata nel 1957 è terminata nel 1965, anno dell’apertura. Ad inaugurarlo sono stati i capi di Stato dei rispettivi Paesi: Giuseppe Saragat per l’Italia, il generale Charles De Gaulle per la Francia.
La parte più lunga del traforo del Monte Bianco si trova in Francia, 7.640 metri, contro i 3.960 metri italiani. Il piano stradale è di forma convessa per permettere un migliore deflusso dell’acqua. Nonostante la progettazione, non è mai stato realizzato il raddoppio del tunnel e questo a causa dell’opposizione degli abitanti delle valli, preoccupati dall’aumento della circolazione dei camion che causa inquinamento.
Nel 1999, a causa di un grave incidente, è stato chiuso per tre anni e successivamente è stato imposto il limite di velocità di 70km/h, vietando anche il sorpasso. Per la riapertura, avvenuta nel 2002, il traforo del Monte Bianco è stato rammodernato e la sua gestione è stata affidata alla GEIE-TMB, controllata e supervisionata da commissioni ministeriali italiane e francesi.