Pubblicati i dati del monitoraggio dei progetti volti al miglioramento delle condizioni detentive. Ne risulta un netto miglioramento della condizione dei bambini con genitori detenuti
Sono “in netto miglioramento” le condizioni per i bambini che vivono l’impatto con la dimensione del carcere in quanto figli di genitori detenuti. Lo afferma il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) che ha pubblicato oggi il monitoraggio dei progetti per il miglioramento delle condizioni detentive, aggiornato al 5 agosto. In particolare, “le visite pomeridiane si svolgono in 160 istituti; quelle domenicali in poco più di 80 istituti, dato comunque importante, nonostante la carenza di personale; un centinaio sono, invece, le aree verdi, destinate ad aumentare, considerati i progetti presentati alla Cassa delle Ammende per la realizzazione o la ristrutturazione degli spazi già esistenti; infine, poco più di 60 sono le ludoteche presenti e 154 il dato complessivo degli spazi bambini”.
Per quanto riguarda le specifiche strutture dedicate alle mamme detenute con figli, si registra l’apertura dell’Icam di Torino, destinato anche all’utenza della regione Liguria, che va ad affiancarsi agli Icam di Milano, di Venezia (struttura che copre anche il territorio regionale dell’Emilia Romagna in considerazione della scarsa presenza di detenute in detta area geografica) e di Senorbì (Sardegna). Sono stati inoltre avviati i progetti per la realizzazione degli Icam di Barcellona Pozzo di Gotto e di Rebibbia Femminile, posti all’esterno degli istituti.
Il Dap ha da tempo avviato il monitoraggio per la verifica periodica degli interventi messi in atto per il miglioramento delle condizioni detentive, in linea con le prescrizioni dettate dalla sentenza Torreggiani. “Progetti” spiega il Dipartimento “che riqualificano gli spazi della pena e migliorano la qualità della vita delle persone detenute, con un’attenzione particolare alla dimensione affettiva e relazionale, cui sono rivolti gli interventi per attivare e/o implementare i colloqui pomeridiani e domenicali con i congiunti, la cura del rapporto tra detenuti e figli, la creazione di ulteriori spazi accoglienti dedicati ai minori in attesa di incontrare il genitore”. A tal proposito, in esecuzione del protocollo di intesa sottoscritto in data 21 marzo 2014 tra il Ministro della Giustizia, il Garante per l’infanzia e l’Associazione Onlus “bambinisenzasbarre”, l’Amministrazione ha svolto una “continua opera di sensibilizzazione evidenziando l’alta finalità di tale documento, che ha il merito di volgere l’attenzione ai bambini che vivono l’impatto con la dimensione del carcere in quanto figli di genitori detenuti. Di qui l’importanza di attivare/implementare negli istituti penitenziari le ludoteche dove si svolgono i colloqui e gli »spazi bambini«, ambienti dotati di murales, giochi, decorazioni, allestiti nelle sale di attesa e nelle sale colloqui allorquando gli incontri non possono avvenire in ambienti appositamente dedicati, prevedendo, inoltre, i colloqui anche in fasce pomeridiane e nelle giornate festive per non ostacolare la frequenza scolastica, mentre lo svolgimento dei colloqui nelle cd. aree verdi, appositamente attrezzate, offre la possibilità al nucleo familiare di consumare insieme i pasti”.