“Smetterò con il calcio giocato. Purtroppo l’infortunio che ho vissuto nel corso di quest’anno e mezzo, questo problema alla pubalgia è ancora vivo e mi costringe a lasciare il calcio giocato”. Così Federico Balzaretti in conferenza stampa a Trigoria dà l’addio al calcio. Ma per il terzino della Roma comunque, chiusa una parentesi, si apre un altro capitolo. “E’ stata una decisione molto difficile da prendere ma obbligata da questo trauma che non mi permette di svolgere la professione come vorrei, cioè al 100%. Facendo una riflessione dentro di me è che la cosa migliore da fare, se non posso esprimermi al 100%, è di smettere di giocare. Si tratta di una riflessione maturata nell’ultimo anno. All’epoca dell’ultima conferenza stampa tenuta in questa sala, un anno fa, avevo due obiettivi, due sogni: quello di tornare con la squadra e quello di giocare ancora una partita. Questi obiettivi grazie alla grande passione per lo sport, al mio amore per il calcio e allo staff della Roma che mi ha seguito dando il 100% per me, grazie alle persone che mi hanno seguito e hanno lavorato con me sono riuscito a fare ancora questi due mesi e mezzo con la squadra. Mi sono così potuto togliere la soddisfazione di stare vicino a questo gruppo fantastico, che è riuscito a centrare un ottimo secondo posto. Entrando in campo e giocando, rimanendo in panchina sono rimasto con i miei compagni. Sono stati mesi veramente belli questi ultimi, e la più grande soddisfazione è stata quella di giocare ancora 90 minuti all’Olimpico, il mio stadio e di portare in campo i miei quattro bambini. Una soddisfazione che non dimenticherò mai. Anche gli applausi della gente… dentro di me sapevo che al 99% era l’ultima partita della mia carriera e la porterò dentro di me per sempre”.
A parlare anche il direttore generale Mauro Baldissoni: “Ha fatto un grande sforzo contro il dolore per tornare in squadra e dare il suo contributo. Il fatto di esserci, accanto ai compagni, è stato di incredibile valore e importanza e a noi non è sfuggito. Forse non è stato adeguatamente sottolineato all’esterno, ma la presenza di Federico ha dato grande forza a chi aveva bisogno di stimoli e motivazione in più. La sua esperienza e il suo carisma sono stati un valore inestimabile e a noi questo non è sfuggito. E’ un momento triste questo ma è anche un passaggio. Abbiamo proposto a Federico di continuare con noi, con vestiti diversi magari: non in pantaloncini, per continuare a portare quel contributo in valori e conoscenza calcistica che non possono non essere apprezzati da una società che sta cercando di crescere e migliorare. Entrerà nello staff della direzione sportiva con diversi compiti, alcuni dei quali li abbiamo già identificati e che riteniamo interessanti perché probabilmente non consueti. Questi possono consentirci di fare un lavoro ancora migliore con i nostri ragazzi”.
“Rimanere nel calcio, anche con un ruolo dirigenziale, è qualcosa che io sento mio e che voglio fare – ha proseguito Balzaretti – Quindi ripeto: abbiamo già iniziato ad impostare questo lavoro e sono motivatissimo. Ho grandissima voglia di iniziare questa nuova avventura. Il ruolo di cui abbiamo parlato non è presente alla Roma in questo momento. Inizialmente mi occuperò dei ragazzi in prestito. E’ un ruolo che mi piace molto perché mi occuperò di ragazzi nell’età più difficile. Ricordo quando andai in prestito al Varese: quei due-tre anni in cui essi dal settore giovanile e magari vai in prestito sono i più importanti per divenire un calciatore. Per cui cercherò di instaurare un rapporto diretto. Andrò a vederli in partita, in allenamento, cercherò di essere con loro anche una persona a cui si possono anche appoggiare. La voglio importare in questa maniera, la società ne è contenta e la cosa mi stimola moltissimo. Parlando con Mauro e Walter verranno certamente fuori altre cose perché quello della Roma è un progetto che si espande sempre più. Ci saranno quindi ulteriori ruoli che poi andremo a definire, però essendo una famiglia si farà tutto in collaborazione”.
Diversi i momenti belli per lui: “Qua a Roma sicuramente la cosa che rimarrà per sempre è il gol nel derby. Dal mio punto di vista ci sono naturalmente tante altre emozioni e fare una classifica è difficile. La stessa ultima partita che ho fatto, forse perché è un ricordo più vicino è stata senz’altro uno dei momenti più belli della carriera. Poi ci sono stati tanti campionati vinti, momenti fantastici all’europeo. Una classifica non riesco a fartela, ma di sicuro il gol al derby è stato un momento davvero bello”.
Poi Balzaretti parla della Roma e del suo futuro, in campo: “La società vuole colmare il gap delle ultime due stagioni. Poi c’è sempre il campo che deve dimostrare quelli che sono i valori sulla carta. La società si sta muovendo bene, il gruppo lo conosco ed è composto da ragazzi eccezionali. Non finirò mai di ringraziarlo per come sono stato trattato da loro in questi anni, perciò credo che ci sia la possibilità di fare il salto. L’obiettivo nella testa di tutti è quello ma dobbiamo dimostrarlo sul campo. Sappiamo tutti che durante l’anno ci saranno delle difficoltà, ma tutto il gruppo e l’ambiente (televisioni, radio e società) vedremo come reagiranno al momento in cui verranno a mancare i primi risalutati. E’ impensabile che questa squadra vinca 38 partite ed è molto difficile che stia in testa dall’inizio alla fine. Magari succedesse! Quindi la crescita non deve farla solo la squadra, ma tutto l’ambiente qua a Roma: i giornalisti, i giocatori, la società, i tifosi, tutti. Non è solo la squadra che centra l’obiettivo, né solo la squadra, né solo i tifosi. Se si centra l’obiettivo lo si fa tutti insieme. Bisogna rimanere tutti dalla stessa parte, e ciò deve capitare soprattutto nei momenti di difficoltà”.