In occasione della XVII Giornata Mondiale dell’Alzheimer, la Federazione Alzheimer Italia chiede al Governo finanziamenti per il supporto alle famiglie
Si celebra oggi, lunedì 21 settembre, la Giornata Mondiale dell’Alzheimer. Secondo il Rapporto 2015 della Federazione Alzheimer Italia, si stima che nel mondo 46,8 milioni di persone sono affette da una forma di demenza e la malattia di Alzheimer rappresenta il 50-60% di tutte le demenze. Questa cifra è destinata quasi a raddoppiare ogni 20 anni, fino a raggiungere 74,7 milioni di persone nel 2030 e 131,5 milioni nel 2050. Inoltre, sono più di 9,9 milioni i nuovi casi di demenza ogni anno, vale a dire un nuovo caso ogni 3,2 secondi.
Il Rapporto mostra che gli attuali costi economici e sociali della demenza ammontano a 818 miliardi di dollari e ci si aspetta che raggiungano 1000 miliardi di dollari in soli 3 anni. I costi globali della demenza sono cresciuti del 35% rispetto ai 604 miliardi di dollari calcolati nel Rapporto Mondiale 2010. Questo significa che, se l’assistenza per la demenza fosse una nazione, sarebbe la diciottesima economia nel mondo e il suo valore economico supererebbe quello di aziende come Apple (742 miliardi) e Google (368 miliardi). Il Rapporto aggiorna i dati di ADI (Alzheimer’s Disease International) sulla prevalenza, incidenza e costi della demenza a livello mondiale e mette in luce il crescente impatto che ha sui Paesi a basso e medio reddito; percentuale destinata ad aumentare al 68% nel 2050, soprattutto a causa della crescita e dell’invecchiamento della popolazione.
In Italia “i nuovi casi nel 2015 sono 269.000 e i costi ammontano a 37,6 miliardi di euro“, sottolinea Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia. “Alla luce di questi nuovi dati” aggiunge “chiediamo al governo di mettere in atto il Piano nazionale demenze, assegnandogli i finanziamenti adeguati per supportare concretamente i malati e le loro famiglie”.
In occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer sono previste numerose iniziative in tutta Italia. Nella Capitale la Fondazione Igea Onlus e l’Università di Roma, in collaborazione con l’Associazione Alzheimer Roma hanno lanciato una campagna di test gratuiti, per fornire un controllo iniziale dello stato cognitivo, in grado di individuare in anticipo eventuali deficit che potrebbero indicare il rischio di cadere nella patologia negli anni successivi.
Nel frattempo che la ricerca vada avanti e si chiarisca il ruolo svolto dalle cellule del sistema immunitario, così come ipotizzato dal nuovo studio condotto dall’Università di Verona, l’unica cosa da fare per rallentare il decorso della malattia è tenere in allenamento in cervello. Il professor Lamberto Maffei, vicepresidente dell’Accademia dei Lincei, con gli istituti di Fisiologia clinica e di Neuroscienze del Cnr e con l’università di Pisa ha dato vita al protocollo “Allena il cervello“. Questo protocollo ha dato significativi miglioramenti cognitivi nell’80% dei pazienti che hanno partecipato ed è risultato utile anche per le persone sane che voglio tenere allenata la mente e rallentarne l’invecchiamento. Il test è raccomandato a tutti gli over 65.