Il Grande incendio di Londra si propagò nella città il 2 settembre del 1666 e durò fino al 5 settembre, distruggendo gran parte del territorio.
A restare colpite furono 13.200 abitazioni, 87 chiese, 44 Company Hall, sei cappelle, la Royal Exchange, la Cattedrale di Saint Paul, alcune prigioni, quattro ponti sul Tamigi e le porte della città. Il numero esatto delle vittime non fu mai confermato, ma si pensa che abbiano perso la vite migliaia di persone.
L’incendio scoppiò la mattina del 2 settembre in Pudding Lane, nella casa del fornaio di re Carlo II, Thomas Farrinor. Si pensa che scoppiò a causa del forno dimenticato acceso nella notte dal fornaio. Da lì si pensa che dei tizzoni ardenti diedero fuoco alla lena posta nelle vicinanze. Farrinor e la famiglia riuscirono a fuggire in tempo, mentre la domestica non fu abbastanza veloce e morì tra le fiamme.
In quel periodo Londra era appena stata colpita dalla peste e questo fece sì che molti abitanti non fossero nelle abitazioni o perché trasferiti in altri luoghi o perché morti. Per questo ben poche persone cercarono di spegnere le fiamme in quelle case, non facendo altro che peggiorare la situazione.
All’epoca si usava interrompere la diffusione dell’incendio distruggendo le case sulla strada delle fiamme, procedura non attuata in occasione del Grande incendio di Londra del 1666 a causa della discutibile condotta del Lord Mayor, che preoccupato dai costi di ricostruzione, titubò nell’ordinare di buttare giù le case.
L’80% della città finì con l’andare distrutto a causa dell’incendio. Nel resoconto si può leggere quanto segue:
“Le rovine della città sono di 436 acri (1,8 km²), 333 acri (1,3 km²) entro le mura, e 63 acri (255.000 m²) nelle libertà della città; che, di ventisei circoscrizioni, ne distrusse completamente quindici, e ne lasciò altre otto in frantumi e semi bruciate; e che consumò 400 strade, 13.200 abitazioni, 89 chiese [oltre le cappelle]; 4 delle porte della città, la Guildhall, molte strutture pubbliche, ospedali, scuole, biblioteche, e un vasto numero di edifici dello Stato”.
Anche in questo caso non sono mancate profezie circa l’avvenimento e c’è chi ha parlato di un complotto cattolico.