Uccise un ex dipendente al Parco degli Acquedotti: Giovanbattista Cricelli era stato pressato dalla vittima, da lui assunta in nero
Giovanbattista Cricelli, il 45 enne che nell’ottobre del 2012 uccise l’ex dipendente egiziano Mohamed Abdel Halim Maarouf Elraghi all’interno del Parco degli Acquedotti di Roma, ha visto confermata la propria condanna nel processo di appello. Sono sempre 16, infatti, gli anni di reclusione che l’uomo dovrà scontare in carcere, come stabilito oggi dalla Prima Corte d’Assise d’Appello.
Tre anni fa Cricelli sparò un colpo di pistola al torace del nordafricano. Il corpo senza vita venne ritrovato il 28 ottobre e alcuni testimoni che stavano facendo jogging nel parco in quel momento riuscirono ad appuntare il numero di targa del killer. L’omicida venne arrestato il giorno dopo nei pressi di Aprilia, dopo essere stato braccato dalla squadra mobile.
I motivi dell’uccisione furono fatti risalire al rapporto di lavoro tra i due. Elraghi lavorava in nero per Cricelli in uno stabilimento balneare e aveva minacciato il datore una denuncia se non avesse ricevuto un risarcimento in denaro. Le richieste sempre più insistenti spinsero Cricelli a organizzare un incontro, al quale si presentò con una pistola: al termine di una discussione ci furono alcuni spari e la morte dell’egiziano.
