La città di Amsterdam è stata fondata il 27 ottobre 1275 da un villaggio di pescatori situato vicino a una diga (dam) sul fiume Amstel (il nome originario deriva proprio da Amstelredam). Da subito gli abitanti si sono dedicati al commercio con le città tedesche e proprio il 27 ottobre il conte Fiorenzo V d’Olanda ha concesso l’esenzione dei pedaggi ai pescatori, dando così diritto agli abitanti delle zone locali di viaggiare liberamente.
Nonostante il nome di Amsterdam venga citato per la prima volta in un documento del 1275, è diventata città a pieno titolo nel 1300, quando Gwijde van Henegouwen, vescovo di Ultrecht, le ha conferito il titolo civico.
Con la morte del vescovo il conte Guglielmo I di Hainaut ha ereditato il territorio e da allora la città ha acquisito una posizione dominante in Olanda. In seguito ha consolidato la propria posizione predominante nella regione ed è diventata la città commerciale principale.
Dopo secoli di prosperità Amsterdam ha subìto un declino tra il XVIII e il XIX secolo, quando a causa delle guerre della Repubblica olandese con il Regno Unito ha dovuto far fronte a gravi danni economici. I primi segni di ripresa sono arrivati con la costituzione dei Paesi Bassi nel 1815.
La fine del XIX secolo è stata individuata come un altro periodo d’oro di Amsterdam, dove sono sorte nuove costruzioni: nuovi musei, la Stelling van Amsterdam e il Concertbouw.
Durante il primo conflitto mondiale Amsterdam ha subìto gli effetti nonostante la dichiarazione di neutralità dei Paesi Bassi. Con la guerra iniziata da Hitler la città è stata occupata e quasi tutta la sua comunità ebraica è stata cancellata.
Negli anni Novanta è stata proposta la creazione di una città-provincia formata da Amsterdam e varie città vicine, ma i cittadini hanno rifiutato la proposta attraverso un referendum. Dal dopoguerra a oggi la capitale è rifiorita grazie allo sviluppo culturale e turistico e alcuni suoi antichi edifici sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.